Al fondamentale dibattito, organizzato dall’Assessorato provinciale al Lavoro presieduto da Giuseppe Solimine, insieme ai segretari provinciali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fismic, hanno risposto in molti tra i parlamentari regionali e nazionali irpini. Ma non tutti. Per motivi istituzionali, hanno disertato l’incontro tutti i consiglieri regionali ad esclusione di Sergio Nappi (Noi Sud). Dal lato dei rappresentanti politici nazionali l’appello è stato invece accolto, come detto, dai parlamentari Arturo Iannaccone e Marco Pugliese, e dai senatori Enzo De Luca e Cosimo Sibilia.
MOLTE ASSENZE – Assenti gli onorevoli Francesco Pionati, Giulia Cosenza, Marco Milanese, Franco De Luca ed il Ministro per l’attuazione del programma Gianfranco Rotondi (che pure aveva presenziato nel gennaio del 2009 ad una analoga manifestazione al centro sociale di Avellino, ndr).
UNITA’ D’INTENTI – Gli esponenti politici e sindacali intervenuti hanno dimostrato una sostanziale unità di intenti nel ribadire la necessità di agire insieme senza divisioni di sorta nell’elaborazione di una strategia complessiva, per risollevare il destino produttivo dell’intera Irpinia, proprio a partire dall’Fma. Di qui, anche un appello ai segretari dei metalmeccanici irpini a ritrovare l’unità sindacale dopo la brusca frizione che ha visto spaccarsi il fronte sindacale in due blocchi, con Fim, Fiom,Uilm e Fismic da una parte e l’Ugl metalmeccanici dall’altra.
Le istanze dei sindacati sono state illustrate in apertura dal segretario provinciale della Fim, Giuseppe Zaolino.”L’incontro deve servire ad operare una rottura con un metodo vecchio – ha osservato – ed indicarci il modo migliore per andare avanti evitando di fare incontri fotocopia”. Cambiare passo e definire la strategia comune e le istanze da presentare al governo, le priorità indicate dal segretario della Fim. “Finora abbiamo fatto melina – ha osservato – adesso bisogna avanzare con la terapia. Al Ministro Romani chiederemo se è in grado di sfidare Marchionne e chiederci come e quando riusciremo ad incentivare la produzione per arrivare ai 50000 motori annui”.
Dello stesso tenore le considerazioni di Giuseppe Morsa, Rsu della Fiom, che ha sottolineato la necessità di investire sull’Indotto e chiesto al consigliere regionale Sergio Nappi di mediare affinchè si possano utilizzare i lavoratori attualmente fermi nelle numerose iniziative di Formazione previste direttamente nelle aziende ne nuovo Piano regionale per il Lavoro. La richiesta agli esponenti politici di fare fronte comune a fronte delle preoccupazione che desta l’assenza di un preciso piano industriale per Fma è stata manifestata anche da Giovanni Cicchella. Il leader provinciale dell’Ugl Metalmeccanici ha invocato “… una vera e propria Lega del Sud” che difenda gli interessi del territorio.
Il senatore del Partito Democratico, Enzo De Luca, ha collegato la vertenza Irpinia alla più generale questione del Mezzogiorno. Quindi, ha rivendicato la centralità di un Patto per lo sviluppo condiviso, ribadendo la sua adesione incondizionata. “Sono favorevole ad un Tavolo in Provincia, a patto che vi partecipino rappresentanti dei governi regionale e nazionale ed avanzino proposte concrete su cui discutere e definire la strategia”, ha dichiarato.
“Tuttavia – ha ripreso – se mancheranno questi presupposti e il tavolo diventerà un altro rito senza risposte allora io sarò all’opposizione”.
L’opportunità di eliminare ogni contrapposizione è stata sottolineata anche dal consigliere regionale e capogruppo a Palazzo Santa Lucia di Noi Sud Sergio Nappi. “Alla luce della necessità di realizzare una contrattazione decentrata per promuovere la competizione territoriale – ha affermato – c’è bisogno di unità politica ma anche e soprattutto di unità sindacale”. Quindi, l’esponente del Consiglio regionale ha difeso l’operato della Regione e sottolineato la vicinanza di Palazzo Santa Lucia alle sorti della Fma: “Sicuramente faremo la nostra parte – ha osservato – e, per quanto riguarda la Formazione, ci attiveremo nell’ambito del nuovo piano per il lavoro”.
“Fma è il fiore all’occhiello di Fiat”. Così il parlamentare del Popolo della Libertà Marco Pugliese, che nel suo intervento ha rilevato in particolare la necessità di produrre una strategia comune con la quale pressare direttamente la Fiat. “Si tratta dell’unica parte in causa che possa decidere di agire in favore dell’Fma”. Quindi, il parlamentare irpino ha indicato nel piano per il Sud proposto in questi giorni dal governo centrale un’importante occasione: “Lavorando tutti insieme – ha concluso – dobbiamo fare in modo di far entrare l’intera vertenza Irpinia all’intero del progetto”.
Decisamente pieno di buone intenzioni il contributo di Arturo Iannaccone. E’ stato proprio il leader nazionale di Noi Sud ad avanzare la proposta, subito condivisa da tutti, di condensare tutte le istanze in un documento, a cura dell’assessore Solimine, da proporre al Governo per mezzo di interrogazioni in Parlamento ed in Senato. “La gente ha la sensazione che politica e sindacato non siano state in grado di costruire una proposta comune – ha esordito – ed allora dobbiamo eliminare questa percezione e dare delle risposte”.
Quindi, dopo la proposta, un incisivo appello all’unità: “Se ci vedono divisi – ha concluso – facciamo la fine dei capponi di Renzo”.
L’assessore provinciale Giuseppe Solimine si è impegnato in prima persona a stendere il documento che dovrà contenere le istanze dei lavoratori e delle parti sociali, e che, sottoscritto dai parlamentari, dovrà costituire la base delle interrogazioni al Governo. In attesa degli stati generali della politica, a coronamento del patto per il lavoro e lo sviluppo, fondamentale piattaforma programmatica condivisa da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, sembra procedere dunque lo sforzo collettivo di sindacati, politica ed imprenditori per risollevare le sorti dell’Irpinia. In merito, il componente della Giunta provinciale è stato perentorio: “Occorre una pressione a 360 gradi da parte dei parlamentari regionali e nazionali e la volontà di ognuno di spendersi per portare in Irpinia, con gli Stati Generali i massimi livelli istituzionali del Paese”.