Avellino – Si risolve in un nulla di fatto il nuovo incontro convocato, presso gli uffici di Assindustria Avellino, tra le parti sociali e i vertici Fiat.
L’azienda torinese ha ribadito che dal prossimo 2 novembre si passerà alla cassa integrazione straordinaria che durerà, in prima istanza, 12 mesi.
Tuttavia non sono previsti esuberi per le tute blu di Pratola Serra sebbene quest’ultimo dato fosse già stato ampiamente ‘digerito’, con il gruppo torinese proiettato all’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i vari plessi del Mezzogiorno in difficoltà.
All’incontro hanno partecipato i segretari provinciali delle 5 sigle di categoria, le Rsu al completo, Roberto Cortese per Fiat Powertrain Technologies e Crescenzo Ventre per l’Unione Industriali di Avellino.
“Il futuro resta avvolto nell’ombra – ha dichiarato Luciano Vecchia della Fiom – Fiat, a differenza di quanto avviene a Rivolta del Re a Termoli (dove si contano quasi 200 dipendenti irpini in trasferta, ndr), ha affermato di non avere ancora predisposto un piano industriale per la Fma che manterrà così lo stesso standard di produzione. Le problematiche che ormai attanagliano da anni i lavoratori della provincia di Avellino della Fiat restano e per il futuro dell’azienda non ci sono state date rassicurazioni. Dubito che con la ripresa economica del mercato internazionale la Fma possa risalire la china anche perché ci troveremo ad affrontare la perdita della commessa giornaliera dei 600 motori per Opel”.
Resta, dunque, confermato la giornata di mobilitazione generale dei dipendenti di Pratola Serra per il prossimo 13 ottobre.