Flusso migranti: nuovi arrivi ad Ariano, poche informazioni ai cittadini

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Negli ultimi giorni è stata individuata la ex sede della Comunità Montana dell’Ufita sulla SS 90 come struttura utile ad ospitare gli immigrati rimasti senza alloggio dopo le decisioni della Magistratura irpina. I locali privati della struttura erano stati utilizzati in passato anche come centro commerciale e sono stati adeguati a tempo di record ad ospitare i profughi.

Il Prefetto di Avellino, Carlo Sessa, ha dichiarato come l’accaduto può essere un segnale incoraggiante di collaborazione e un’occasione di crescita positiva per il territorio. Inoltre presto sul Tricolle saranno individuate altre strutture adatte ad ospitare i richiedenti asilo.

Il centro di accoglienza individuato dalla Prefettura è quello di Rione Cardito, in un appartamento di proprietà della Regione Campania. I primi immigrati sono giunti questa mattina nel nuovo centro e la decisione lampo ha lasciato spazio a tante proteste da parte dei cittadini ufitani. In primis questi lamentano la pochezza di informazioni sulla decisione presa e in secondo luogo l’amministrazione arianese sembra esclusa dal progetto.

L’integrazione dipende anche dai cittadini, ma quest’ultimi chiedono di sapere quali sono le politiche aggregative che adotterà il comune. La paura è che ad Ariano si crei una situazione simile a quei centri sequestrati dai Nas tra Monteforte, Pietrestornina, Mercogliano e Serino. La richiesta è quella di sapere quali sono le condizioni dei locali, quale cooperativa si occupa dei ragazzi e se possibile di evitarne la ghettizzazione. I problemi sono relativi alla mancanza di coordinazione tra enti territoriali, dall’Unione Europea ai sindaci.

Di certo il flusso di migranti che sta colpendo l’intera Europa necessità di una presa di responsabilità da più parti. Giovedì pomeriggio a Napoli ci sarà l’ennesimo vertice tra i prefetti campani per fare il punto sulla distribuzione del numero di rifugiati provincia per provincia e sugli imminenti arrivi annunciati già nei giorni scorsi dal Viminale con lo scopo di alleggerire i centri d’accoglienza siciliani – ovviamente i più presi d’assalto – ormai al collasso. Intanto in Irpinia si continuano a cercare strutture dove collocare parte del flusso.

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