Fiume Sarno – Rischio discarica per la Cava Turci di Solofra

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Fanghi contaminati del fiume Sarno: domani il giorno della verità. Si dovrebbe sapere nel giro di poche ore se il rischio sedimenti, sarà sventato oppure no. Ad ogni modo gli incontri si susseguono. I dibattiti chilometrici pure. Tutto ruota attorno ad una decisione che tiene con il fiato sospeso gli abitanti della capitale della concia irpina. Si saprà con ogni probabilità, se la cava di Turci, situata nella parte alta del comune conciario, diventerà discarica per più di due milioni di metri cubi di fango. Dal vertice tra i sindaci del comprensorio ed il commissario straordinario Roberto Jucci dovranno infatti emergere i nomi dei cinque siti idonei ad ‘ospitare’ ben due milioni di metri cubi di sedimenti contaminati ricavati dal dragaggio del fiume Sarno e dei suoi affluenti. Una lunga storia: all’inizio, la città di Solofra venne raggiunta da una richiesta del commissariato per la disponibilità di un’area da adibire ad operazioni di stoccaggio. Il sindaco Guarino dichiarò immediatamente di non aver alcuna disponibilità senza tener conto del fatto che lo stesso Jucci potesse prendere in considerazione la cava Turci. Un dato confermato anche dal senatore Angelo Flammia, in visita al comune conciario. La cava Turci, però, presenta alcune falde acquifere, è a ridosso di una galleria ferroviaria e nelle vicinanze di numerose abitazioni: dati, questi, che potrebbero distogliere lo stesso Jucci dal suo intento, al momento ancora ipotetico. Ancora poche e poi si saprà.

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