Fiume Sabato, la denuncia di Mazza: “Inquinamento nell’indifferenza generale”

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Questa mattina, in rappresentanza del Comitato “Salviamo la Valle del Sabato” e dell’Associazione “Medici per l’Ambiente”, il Presidente dott. Franco Mazza è stato ricevuto  dal Procuratore della Repubblica di Avellino, dott. Domenico Airoma, al quale è stata formalizzata una DENUNCIA–QUERELA per tutte le fattispecie di reato ravvisabili nei fatti rappresentati in modo circostanziato nell’esposto giudiziario, con riserva di costituirsi parte civile per il risarcimento di tutti i danni morali e materiali subìti e subendi e con richiesta di punizione dei relativi responsabili.

L’incontro è stato chiesto per essere informati su quanto fosse stato realizzato o fosse in corso di espletamento rispetto al Report presentato il 29 luglio 2021 con il quale sono state portate all’attenzione della Procura della Repubblica di Avellino le principali criticità ambientali del territorio della Valle del Sabato e tutte le azioni messe in atto dai comitati e dalle associazioni per indurre le istituzioni a intervenire e contrastare il fenomeno che costituisce motivo di grande preoccupazione per la salute di migliaia di cittadini.

In esso costituivano motivo di particolare attenzione, nonostante le numerose azioni messe in atto (manifestazioni, sit-in, assemblee, petizioni popolari, ecc.), le condizioni del fiume Sabato, rispetto al quale nulla sembra cambiare nella direzione di una soluzione dei diversi problemi persistenti.

“In questo periodo siamo maggiormente preoccupati per la qualità delle acque del fiume Sabato – spiega il dott. Mazza -. Infatti con l’inizio dell’estate la portata del corso d’acqua si è ridotta e subito sono apparsi evidenti, in modo macroscopico, i fenomeni di inquinamento con acque torbide, schiuma e odore nauseabondo e la situazione di criticità si presenta esattamente nelle stesse condizioni dello scorso anno.

Condizioni che, purtroppo, perdurano da almeno 15 anni, mostrando un fiume immutato nella sua condizione di inquinamento cronico. Ciò accade nella più totale indifferenza delle istituzioni locali e della stessa opinione pubblica che sembra ormai rassegnata a considerare quasi normale una situazione che è invece grave, pericolosa e intollerabile.

Il dott. Airoma ha confermato di aver attenzionato tale grave situazione e che sono in corso importanti attività d’indagine per quanto essa non sempre si presenta agevole nel suo svolgimento e rispetto alla quale c’è l’impegno per un circostanziato aggiornamento degli sviluppi.

Il nostro impegno, pertanto, continuerà ancora in modo più assiduo perché in un tempo ragionevolmente breve si addivenga a dei primi tangibili risultati che da troppi anni attendono di essere raggiunti mentre perdura inesorabile la distruzione dell’habitat di un corso d’acqua di vitale importanza per l’intera valle”.