ATRIPALDA- Una vettura intestata ad un uomo di Salerno ma in realta’ in uso ai familiari di un pregiudicato di Quattrograne, di un cinquantottenne, finito in carcere nella mattinata di oggi,ha consentito ai Carabinieri di Atripalda e ai militari del Nucleo Investigativo di Avellino di identificare gli autori della rapina avvenuta il 6 gennaio scorso al centro scommesse Planet Win di Atripalda, in realta’ secondo gli inquirenti una messinscena e quindi come riqualificato dal Gip un furto aggravato, con la complicita’ di uno degli addetti del centro scommesse, un “cassiere”, che avrebbe avuto il ruolo di basista del colpo. La vettura, ripresa dalle telecamere attive nella zona dove era avvenuto il colpo, in particolare una traversa di Via Gramsci, era stata già oggetto di due controlli scattati da parte delle forze dell’ordine e risultava in uso al nucleo familiare del pregiudicato. Cosi’ i militari dell’Arma si sono concentrati proprio sul cinquantottenne. Dalle abitudini dello stesso, in particolare quella di raggiungere un distributore a poca distanza dal luogo dove abita, sono arrivati gli indizi che hanno portato gli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Avellino, alla svolta nelle indagini. Le immagini delle telecamere dell’area di servizio, acquisite dai Carabinieri, hanno consentito di ricostruire quello che sarebbe avvenuto il 6 gennaio. In particolare di sospettare proprio del ventitreenne addetto dell’agenzia di scommesse. Qui entra in scena proprio colui che viene ritenuto l’autore materiale della rapina, il ventottenne Sabato Ferrante, che già era stato coinvolto in una vicenda insieme al cinquantottenne e al figlio e che e’ anche imputato per gli spari contro la casa del narcos di Altavilla Irpina Americo Marrone. Nella mattinata del 6 gennaio i due si avvicinano alla vettura del dipendente del centro scommesse che arriva nell’area di servizio.
I DUE INCONTRI TRA IL PRESUNTO BASISTA E I DUE AUTORI DELLA FINTA RAPINA
La rapina simulata, almeno secondo gli inquirenti, sarebbe stata concordata qualche ore prima proprio nei pressi dell’area di servizio. Alle 11:08 sul posto arriva il dipendente e presunto basista. Dopo una ventina di minuti si avvicinano il 57enne e il 28enne, lui resta in macchina, poco dopo mezzogiorno si allontana. Ma intorno alle 13 fa ritorno e ancora una volta viene ripreso dalle telecamere insieme ai presunti autori del raid. Il dipendente quel giorno alle 13:30 inizia il turno al centro scommesse. Poco prima delle quattordici, le immagini della sorveglianza lo riprendono mentre esce e usa il telefonino. Sarebbe stato questo il segnale per il via libera ai due presunti complici. Grazie al Gps della vettura del ventottenne e alle telecamere pubbliche e private tra San Tommaso e Atripalda, i militari ricostruiscono il percorso delle due vetture dei malviventi. Per i militari il ventottenne sarebbe l’autore materiale, anche a causa del confronto tra le sue caratteristiche somatiche e le immagini riprese dai video. Tutto avviene in pochi secondi. Il ventottenne si dirige alla cassa e si fa consegnare il contante, 14.500 euro. Poi tornano alla stazione di servizio. Il Gip ha condiviso la ricostruzione degli eventi operata dai Carabinieri. Anche la circostanza che durante il percorso, quando viene segnalato un buco di circa 20 minuti, il ventottenne si sarebbe cambiato per non apparire simile alle altre riprese video nella zona dove era stato in mattinata. Indizi sui quali nelle prossime ore i tre arrestati potranno fornire chiarimenti davanti allo stesso Gip che ha firmato la misura nel corso dell’interrogatorio di garanzia. I due presunti autori della finta rapina sono difesi dal penalista Gerardo Santamaria, il “cassiere” e presunto basista del colpo simulato, invece, dall’avvocato Rita Cesta.
Finta rapina al centro scommesse, prima del raid l’incontro tra cassiere e i presunti autori
