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Finalmente riparte la Serie C, o per meglio dire la B2

Non sono trascorse nemmeno quattro settimane da quando il triplice fischio del sig. Ayroldi di Molfetta decretava la conclusione della finale playoff disputatasi tra Trapani e Piacenza, sancendo la fine di un torneo spettacolare e combattuto. Eppure, dopo nemmeno quattro settimane, ecco che torna prepotentemente da protagonista la nuova serie C 2019-2020, rinvigorita dai primi movimenti di calciomercato. Anche quest’estate, la scure della CO.VI.SO.C. si è abbattuta sulle società di terza serie e, dopo un primo passaggio non proprio indolore attraverso le valutazioni dell’organo di controllo, sono attualmente 54 le società certe di prendere parte al prossimo torneo di terza serie. Rispetto al numero canonico delle 60 partecipanti, sono venute meno l’Albissola, il Siracusa e la Lucchese, non iscritte, il Foggia e l’Arzachena, che hanno presentato una domanda di iscrizione incompleta, nonchè il Venezia che molto probabilmente verrà ripescato in cadetteria a seguito dell’esclusione dalla serie B del Palermo. Prevedibilmente, saranno la Virtus Verona, l’Alma Juventus Fano e il Bisceglie i team che verranno riammessi in C, mentre Modena, Reggio Audace ed Audace Cerignola hanno buone possibilità di rientrare nella vecchia “Lega Pro” dalla porta di servizio, attraverso il più costoso sistema del ripescaggio.

Mezzogiorno di fuoco

La composizione dei tre gironi verrà strutturata sulla falsariga dello scorso anno, ossia seguendo il criterio geografico. Ne consegue che, almeno in riferimento alle condizioni ambientali, il girone C sembra essere quello più caldo ed interessante. Nel gruppo meridionale sarà il Bari a recitare il ruolo di protagonista: i pugliesi vogliono dare continuità alla promozione conquistata dalla D e puntano, senza mezzi termini, al doppio salto di categoria. Il disegno di rilancio tracciato dalla famiglia De Laurentiis, verrà consolidato da un investimento di circa 10 milioni di euro, così da poter concretizzare i veri e propri colpi di mercato. In tal senso, il possibile arrivo di Mirco Antenucci dalla Spal, con tutto il bagaglio di esperienze connesso, sarebbe la ciliegina da apporre su di una torta di per sé già molto appetitosa e non è un caso che i galletti, all’8 di luglio, secondo le scommesse sul calcio, a quota 1,80, siano gli assoluti favoriti per la conquista della immediata promozione in cadetteria. Occhio anche alla Reggina del tecnico Toscano ed al nuovo Catania di Camplone, due squadre a lungo protagoniste del campionato di serie A e che da alcuni anni si ritrovano, loro malgrado, a dare battaglia sui polverosi campi di terza serie. Gli etnei e gli amaranto, dopo aver giocato una stagione relativamente sottotono, hanno l’obbligo morale di rifarsi e di provare a regalare una soddisfazione sportiva alle decine di migliaia di appassionati che hanno riempito con continuità i gradoni, rispettivamente, del Massimino e del Granillo. Occhio anche al Catanzaro, già molto attivo sul calciomercato, alla ricerca di una serie B che manca ormai da 13 anni. Un discorso a parte, invece, merita l’Avellino, alle prese con la difficile condizione economica che sta attraversando il gruppo imprenditoriale di patron De Cesare, una situazione che si lega a doppio filo con le vicende che riguardano la Scandone Basket. L’iscrizione in C dei biancoverdi non è mai stata a rischio, ma la piazza irpina rischia di vedere ridimensionate le proprie aspettative e di vivere una stagione calcistica in sordina. L’esito dell’istanza di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica di Avellino nei confronti della Sidigas permetterà di offrire un quadro più chiaro sulla consistenza economica del gruppo societario e sulle prospettive future dello sport avellinese.

La situazione dei gironi del centro-nord

Risalendo lo stivale, cambia la geografia del tifo ma non la voglia di vincere. Tra le favorite, ai nastri di partenza, vanno sicuramente collocate le squadre sconfitte nelle ultime due finali playoff, ossia Triestina e Piacenza, in uno al Carpi ed al Padova che, forti del recente trascorso nella categoria superiore, proveranno a giocare un torneo da protagoniste. Sogna in grande anche la Sambenedettese che con il nuovo mister Paolo Montero fa il pieno di grinta e fissa l’obiettivo minimo stagionale in un buon piazzamento nella griglia dei playoff. Un’importante spinta nella rincorsa alla promozione sarà di certo fornita dal pubblico di Terni, agevolato dalla particolare iniziativa messa in atto dalla società del presidente Bandecchi, raccontata da La Gazzetta dello Sport. La possibilità di sottoscrivere l’abbonamento stagionale a prezzi praticamente stracciati, ha permesso di staccare più di 11.000 carnet in pochi giorni e di risvegliare l’entusiasmo popolare che negli ultimi anni era andato leggermente scemando. Il Novara, la neopromossa Cesena, il Siena ed il Vicenza di mister Di Carlo meritano, poi, un particolare occhio di riguardo, essendo tutte compagini abituate a disputare tornei di ben altri livelli. In particolar modo, i biancorossi veneti hanno alzato l’asticella degli obiettivi stagionali ed il percorso di crescita intrapreso sembra essere quello giusto per tornare ai fasti di un tempo. Una chiosa finale va dedicata al Monza di Berlusconi. L’arrivo in società di Galliani e la rivoluzione tecnica attuata mediante il calciomercato dello scorso gennaio non sono state sufficienti per vincere il torneo appena concluso. Tuttavia, è innegabile la bontà del progetto tecnico e societario, a partire dalla riconferma di mister Brocchi e di gran parte degli elementi della rosa, fino ad arrivare all’acquisto di calciatori di categoria superiore, quali Finotto e Sampirisi.

Si è sempre affermato che il campionato di terza serie fosse lo specchio in cui continuano a riflettere quei valori che hanno da sempre caratterizzato il calcio italiano: energia e voglia di combattere, passione popolare e rivalità storiche. A ciò va aggiunto che ai nastri di partenza della stagione che sta prendendo forma possono collocarsi almeno una decina di squadre che partono per vincere il campionato. Un giusto mix di nobili decadute e di realtà provinciali in cerca di riscatto. Non solo grandi città e squadre blasonate, ma anche e soprattutto la spinta propulsiva delle piccole realtà del territorio, in grado, da sempre, di compiere imprese impensabili e di realizzare dei veri e propri exploit sportivi.

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