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Sassari esce alla distanza e vola in semifinale, la Sidigas saluta le Final Eight

La Dinamo Sassari esce alla distanza e rimonta clamorosamente la Sidigas Avellino, padrona del gioco fino all’ultimo minuto del primo tempo. I giganti volano in semifinale, la Scandone saluta anticipatamente le Final Eight ma si consola con l’acquisto di Logan che sicuramente alzerà l’asticella delle ambizioni del roster di coach Sacripanti.

Primo quarto 22-13 Sulle tribune non c’è storia: vincono di oltre un ventello i supporters biancoverdi. Sui legni è Thomas ad inaugurare l’ottava avventura alle Final Eight della Beneamata. Segue la schiacciata di Fesenko e ancora l’americano che innesca un fruttuoso parziale di 9-0, costringendo Pasquini alla prima sospensione dopo neanche 3′ di gioco. Per Sassari è Lacey ad arrestare l’emorragia in uscita di timeout. Si sblocca anche Ragland con la tripla del ritrovato +9. Problemi poi per il play della Sidigas che viene prontamente rilevato da Green. Il folletto saluta subito la sua ex squadra appoggiandone 2. Sassari replica col solito Lacey e con i liberi di Lawal (19-11). Thomas infila il +10 a chiusura primo periodo ma c’è Lawal. Si va al primo riposo con l’1/2 dalla carità di Fesenko.

Secondo quarto 16-26 Si rivede Ragland ma è Savanovic ad inaugurare la frazione mandando Sassari sul -7. Primi 3 per Randolph che rimarca la doppia cifra di vantaggio, Ragland allunga sul +12. Gli isolani si rifanno in lunetta con Stipcevic e Sacchetti (31-22). Il secondo quarto è tuttavia un capolavoro dell’1 biancoverde che vola più alto dei giganti e li tiene a badaa nonostante gli ennesimi liberi dei biancoblù. Timeout Sacripanti. Al rientro tap-in di Lawal e tripla di Bill, la Scandone si affida a Randolph ma non basta: Sassari si rimetta in partita e chiude clamorosamente in vantaggio al 20′.

Terzo quarto 16-17 I lupi partono forte con Fesenko, la Dinamo colpisce dalla distanza con Sacchetti mantenendo il +2. Antisportivo comminato a Obasohan con D’Ercole che tuttavia non va a punti. Terzo fallo di Fesenko e Lydeka dai 5.75 che fa bottino pieno. I tiri dalla distanza sono un fattore in questa fase per i sardi che si prendono il massimo vantaggio di 7. Sacripanti ne approfitta per chiamare i suoi a raccolta, Ragland – in uscita – non delude con i decibel del tifo irpino che salgano d’intensità. Randolph raccoglie le invocazioni e infila la bomba del -1. La Sidigas risorge neanche a dirlo con Joe “on fire” (51-49). Prima della terza sirena c’è tuttavia il controsorpasso Sassari con Lawal.

Ultimo quarto 14-13 Randolph da 3 per il sorpasso. Carter, Fesenko e Stipcevic mantengono inalterato il distacco. Altra tripla di Carter e il coach degli irpini non può che chiamare la sospensione. Thomas e Leunen provano a ricucire ed è nuovamente pari. Si va punto a punto: stoppata del totem Fesenko che spiana la strada ai 2 dell’ala di Vancouver. Per Sassari, manco a dirlo, c’è Lacey. Tecnico fischiato a coach Pasquini: Leunen firma il 67-67, Fesenko sbaglia un libero e Stipcevic mette i punti decisi. Nel finale l’ave maria di Ragland si spende sul ferro, in semifinale ci va Sassari (69-68) Avellino saluta le Final Eight.

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