“Crediamo che la politica non debba seguire i “ragionamenti” di mercato che caratterizzano il “modus operandi” dei soggetti imprenditoriali, i quali per loro natura e “scopo sociale” sono portati ad adottare la mera logica del business. Crediamo che non sia politicamente accettabile affrontare tematiche di grande valenza ed attualità, quali le riforme istituzionali e la riduzione dei costi della politica, con una visione frazionata delle problematiche e seguendo logiche “imprenditoriali” di breve periodo”. Lo ha detto Vincenzo Filomena, portavoce provinciale della Democrazia Cristiana di Avellino. “I costi della politica sono oggettivamente elevati, ma ciò è ancora più vero per tutti quei cittadini che tentano di rapportare i costi sostenuti con la quantità e la qualità della “produzione” politica. Occorre cercare di dare un contributo unitario di responsabilità e di sobrietà, evitando di assumere posizioni demagogiche e strumentali che ledono la credibilità della politica ed allontanano le soluzioni dei problemi. Non possiamo rimproverare le imprese che, come nel caso della Fiat, per rispondere alle esigenze di mercato decidono di procedere alla chiusura di un importante stabilimento e, nel contempo, proporre soluzioni analoghe e meramente numeriche per realizzare la riduzione apparente dei costi della politica, perché il ruolo, la responsabilità e la funzione della politica sono differenti da quelli dell’impresa. I cittadini chiedono alla classe politica di prospettare una visione complessiva ed efficace delle soluzioni che si intendono dare per affrontare le numerose questioni economiche e sociali che investono il Paese. La modernizzazione di uno Stato è un’operazione politica seria da affrontare in Parlamento in maniera responsabile e largamente condivisa da tutte le forze politiche”.
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