AVELLINO – La situazione è grave ma non è seria. Basterebbe parafrasare Ennio Flaiano per avere una sintesi dell’attualità politico (?) amministrativa nella città capoluogo. Perchè il copione è sempre lo stesso e quella che per molti cittadini, stando almeno alle ultime amministrative più della metà, appare come una tragedia, alla fine si rivelerà una commedia. Un secondo atto della commedia a cui da mesi la sindaca Laura Nargi e il sindaco bis o il prosindaco (anche se non c’è la Laguna, qualche piccione lo teniamo) Gianluca Festa, che molti (sarà per l’inveterata abitudine tutta italiana di continuare a ritenere in carica i rappresentanti istituzionali) continuano a ritenere il sindaco, ci hanno abituato. Prima a Natale, quando bisognava azzerare la giunta tecnica, quella sorta di foglia di fico usata dopo le indagini e la bufera, per marcare una sorta di discontinuità a questo punto “farlocca” e poi sistemare le deleghe. Ora invece per questa ulteriore virata, quella più temeraria. Ovvero far tornare ufficialmente al timone di comando Gianluca Festa, che molti pensano abbia in ostaggio la sindaca Nargi con la forza dei suoi numeri. Una versione della commedia. Perchè il finale dimostra più che un rapimento con riscatto, una vera e propria sindrome di Stoccolma. Non serviranno doti di veggenza così elevate per comprendere come andrà a finire. Festa sarà vicesindaco o comunque sarà esaudito e tutti vivranno felici e contenti. Almeno nella maggioranza ovviamente. Incuranti del fatto che da qui a qualche settimana potrebbe esserci la richiesta di rinvio a giudizio e un eventuale processo. Ma cosa sarà mai, come insegna la storia di un altro giudizio famoso che proprio di questi tempi veniva celebrato duemila anni fa, avere un vicesindaco sub judice. La commedia va avanti, anche se ormai è chiaro che non stupisce e soprattutto non sorprenderà più nessuno. Non sorprende neanche che, ne sa qualcosa la nostra collega Maria Laura Amendola che ha tentato invano di strappare un’intervista extra comunicato, tacciano senza argomentare la scelta di cambiare gruppo nella stessa maggioranza i due consiglieri pescati da Festa. E che si metta in circolo la voce che altri due siano pronti a farlo. Del resto cosa cambia, se anche il riferimento stesso del gruppo, ovvero la sindaca, magari prenderà qualche giorno di tempo ma sarà pronta a esaudire i “desiderata” del suo azionista di maggioranza? Alla sindaca, come ha già fatto a Natale, il suggerimento, mutuato dalla religione è quello di ricordarsi di santificare le “Festa”, anche perché questa storia la potranno anche raccontare in tanti modi, ma la verità resta del tutto evidente. Del resto, nella settimana di Pasqua non può che esserci solo una pace.
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