Marco Imbimbo – La coalizione di centrosinistra torna a riunirsi in vista del primo consiglio comunale. Sul tavolo resta la discussione sulla nomina del presidente del consiglio anche se, qualche gruppo, ha già scelto la propria posizione. E’ il caso di “Davvero” come spiega Gianluca Festa: “Ci sono più nomi in campo da parte del centrosinistra e l’Aula dovrà decidere. Noi confermiamo la candidatura di Ugo Maggio, ritenendolo il miglior profilo da proporre. Non ha partecipato alla scorsa consiliatura, quindi non è stato partecipe delle varie frizioni. Inoltre non è stato in giunta con l’amministrazione Galasso e non paga vecchie contrapposizioni, come altri gruppi presenti nel centrosinistra, ma che all’epoca erano in minoranza. A ciò si aggiunge che da un punto di vista amministrativo è il miglior profilo proponibile a garanzia dell’intero Consiglio”.
Anche nel corso della riunione di oggi, dunque, sarà difficile trovare un’intesa nella coalizione di centrosinistra e quindi giungere alla famosa candidatura unitaria, ormai tramontata del tutto. “Non credo ci sia mai stata l’idea di un candidato unico – precisa Festa. Si è sempre detto che il centrosinistra avrebbe proposto uno o più nomi, ma è chiaro che quando si parte si pensa sempre che si debba provare a fare un nome unico. Noi da subito abbiamo detto che non c’erano le condizioni né abbiamo il timore che ci siano più nomi perché, in democrazia, quando accade ciò si apre una competizione”.
Questa posizione verrà ribadita all’incontro della coalizione di centrosinistra, sempre se il gruppo “Davvera” prenda parte alla riunione perchè Festa ha già fatto pervenire una richiesta specifica: “Vogliamo che sia una riunione dei capigruppo, non c’è motivo di fare un mini consiglio comunale. Riteniamo che, chiunque partecipi a questo incontro, sia legittimato a farlo in rappresentanza di qualcosa, quindi di ogni gruppo. Servirà anche a capire Nello Pizza a che titolo partecipa. Dovrebbe farsi delegare a rappresentare un gruppo o più di uno. Non siamo disponibili a partecipare a incontri allargati. Tra l’altro voglio capire anche la posizione di Pizza. Nei giorni scorsi ha annunciato un’astensione in Aula, ma non si capiva bene su cosa, poi ha dichiarato che stanno valutando il da farsi e ora, invece, vorrebbe un nome bipartisan. Insomma noto un po’ di confusione”.
Il nome di Pizza, inoltre, potrebbe essere riproposto alla riunione per cercare una convergenza su un candidato. “Noi abbiamo già indicato il nostro nome, inoltre ritengo inopportuno che il candidato di una coalizione vada a ricoprire quel ruolo. Lo sconfitto deve fare opposizione e non avere un ruolo super partes. Mi sembrerebbe un premio di consolazione, anche di basso livello”.
Intanto Festa lancia un appello anche al segretario provinciale del Partito Democratico, Giuseppe Di Guglielmo: “Sarebbe il caso che convocasse tutti noi consiglieri comunali eletti e iscritti al Pd per una valutazione sul da farsi. E’ passato un mese dal ballottaggio e ancora non c’è stato un incontro ufficiale per analizzare quanto accaduto”.
Sullo sfondo resta, intanto, anche la vicenda legata a Consuntivo 2017, quello bocciato dai revisori dei conti, con Festa che precisa subito: “Non lo voteremo, così come abbiamo come abbiamo sempre fatto durante i 5 anni di Foti. Inoltre, vogliamo vederci chiaro. Se ci sono state delle incongruenze nei bilanci vecchi, vorrebbe dire che tutta la nostra posizione acquista un valore diverso. Noi siamo stati tra i più critici rispetto ai bilanci e non li abbiamo mai votati. Se il consuntivo confermasse i nostri dubbi, sarebbe una bella soddisfazione visto che siamo stati sempre criticati”.
Dopo il parere negativo sul Bilancio, la giunta Ciampi è chiamata a modificarlo prima di portarlo in Aula. A quel punto, però, non sarebbe più il Consuntivo dell’amministrazione Foti e potrebbe cambiare l’orientamento del gruppo “Davvero”, ma Festa non si bilancia: “Verificheremo in Aula il da farsi”. Diverso, invece, l’atteggiamento che il suo gruppo assumerà nei confronti dell’amministrazione e delle linee programmatiche che arriveranno in Aula. Non si tratta di una vera e propria apertura, ma non c’è neanche una chiusura netta: “Precisiamo che rimaniamo all’opposizione. Al momento attendiamo di ascoltare il sindaco. Rimaniamo alla finestra a guardare, ma non abbiamo un posizione precostituita, anche se al momento è difficile dire che potremmo votare a favore delle sue linee programmatiche, qualora dovessero convincerci”. L’idea, dunque, sarebbe quella di un’astensione dal votare.
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