Festa per il 199° Anno di Fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria

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Il Nucleo Operativo provinciale di Avellino è deputato a garantire i servizi di Traduzione e Piantonamento, disposti dalle Autorità giudiziarie e penitenziarie, delle persone ristrette nei quattro Istituti penitenziari della provincia irpina (di Avellino, Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi e Lauro) e di quelle ospitate presso la REMS di San Nicola Baronia (AV).

Gli Istituti irpini, in un contesto nazionale che registra ancora criticità di sovraffollamento, ospitano mediamente, nel quotidiano, 1000 persone con posizioni giuridiche diversificate per reati di vario tipo: dalla criminalità comune a quella di matrice associativa (di stampo mafioso), con una eterogeneità che si caratterizza anche per la gestione di donne ristrette con minori e di detenuti collaboratori di giustizia di prima fascia.

Attività operativa posta in essere dal Nucleo Provinciale nello scorso anno:

1898 traduzioni (di cui ben 158 oltre i confini regionali), che hanno interessato 4963 persone detenute, con l’impiego di 9535 unità di Polizia Penitenziaria;

Nello specifico, 1881 servizi sono stati garantiti su strada (con percorrenza di circa mezzo milione di chilometri, 483.477) 17 a mezzo vettore aereo e 2 via mare;

Sono state effettuate 945 traduzioni per garantire prestazioni sanitarie in luoghi esterni di cura, in aggiunta a quelle già assicurate dai presidi sanitari penitenziari interni alle strutture dell’Amministrazione. 59 sono stati i piantonamenti per complessive 213 giornate di degenza presso i vari nosocomi della provincia di Avellino. 124 provvedimenti di polizia giudiziaria notificati, elevate 205 infrazioni al Codice della Strada.

“Un ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria – dichiara il Commissario Capo (t. SFP) dr. Silvio Gallo –  in servizio e non, ai caduti del Corpo e alle rispettive famiglie, un orgoglioso ringraziamento per i sacrifici quotidianamente profusi con non comune abnegazione. Senza il loro preziosissimo contributo, senza la loro umanità e l’integerrimo spirito di servizio, non sarebbe stato possibile raggiungere alcun risultato per un’Amministrazione, quella penitenziaria, sempre più strategica nel sistema Paese, cui è demandata la cura e la custodia del bene più prezioso, la vita, nell’applicazione delle misure di giustizia.

I nostri uomini, le nostre donne, svolgono, lontano dai riflettori, un ruolo di mediazione sociale insostituibile, che coinvolge uno degli spaccati più emarginati della società civile, operando non solo come polizia della prevenzione e della repressione, ma soprattutto, e questo rende unica la Polizia Penitenziaria, come “polizia della speranza”, come recita il nostro motto: despondere spem munus nostrum.”

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