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Festa di San Giuseppe e Festa del papà: curiosità e tradizioni

festa del papà

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Il 19 marzo, in Italia come in alcuni altri Paesi europei, si festeggia la Festa del papà, una ricorrenza di origine cattolica dedicata alla figura del padre di Gesù, San Giuseppe.

I primi a celebrarla furono i monaci benedettini nel 1030, ma il culto religioso rivolto a San Giuseppe, nato in Oriente durante l’Alto Medioevo, si è diffuso in Occidente in maniera maggiore durante il Trecento, quando alcuni ordini religiosi cominciarono a commemorarlo il 19 marzo, giorno della sua morte secondo la tradizione. La festività fu inserita nel calendario romano da papa Sisto IV intorno al 1479 e resa obbligatoria da papa Gregorio XV nel 1621. Nel corso dell’Ottocento, il Santo è divenuto patrono di diversi Paesi, come il Messico e la Croazia.

Il 19 marzo è stato considerato giorno festivo in Italia fino al 1977, ma con la legge 5 marzo 1977 n. 54 tale riconoscimento è stato abolito e da allora il 19 marzo è divenuto un giorno feriale. L’istituzione dell’altra festa cattolica che ricorda il padre di Gesù, San Giuseppe Artigiano – celebrata il primo maggio – risale invece solo al 1955, come risposta alla festa dei lavoratori che trae le sue origini dal mondo sindacale.

Per festeggiare il Santo, in molte zone dell’Italia (tra cui diversi comuni della provincia irpina) si organizzano i falò di San Giuseppe. Tale antica tradizione in Irpinia è ancora molto sentita e prende forma tra canti, balli, vino e specialità gastronomiche locali legate alla tradizione popolare, rendendo unica e ricca di fascino l’atmosfera tra le strade “infuocate” dei diversi centri storici. Si tratta di un’usanza che ancora oggi vuole segnare il passaggio beneaugurante dall’inverno a una prospera primavera.

In Italia, il dolce tipico del giorno della Festa del papà possiede diverse varianti regionali accomunate principalmente dall’utilizzo di creme e marmellate e da un impasto molto simile a quello dei bignè. In Campania, in particolare, c’è la tradizionale Zeppola di San Giuseppe. Questo dolce è realizzato appunto con una pasta simile ai bignè, di forma schiacciata, e può essere fritto oppure al forno, arricchito con crema pasticcera e amarena. Secondo una leggenda legata al dolce, in seguito alla fuga in Egitto, con Maria e Gesù, San Giuseppe dovette vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera.

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