Fca e Ex Irisbus, De Palma: “Il futuro è un punto interrogativo. Azienda ascolti i lavoratori”

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Pasquale Manganiello – Nella giornata di oggi, presso lo stabilimento ex Fma, si sono tenute le assemblee dei lavoratori e lavoratrici a cui ha partecipato Michele De Palma, responsabile nazionale Fiom, il quale segue da vicino l’evolversi della situazione degli stabilimenti FIAT e IIA.

De Palma, nel pomeriggio, si è intrattenuto con i cronisti davanti all’ingresso dello stabilimento ed ha delineato ciò che si prospetta per il futuro della ex Fma e I.I.A. di Flumeri. Presente all’incontro il segretario provinciale Fiom Sergio Scarpa.

“La cosa che mi ha stupito – ha detto De Palma – è stata la partecipazione all’assemblea. La sala era piena, c’è la volontà di partecipare che non trova corrispondenza dall’azienda. Stiamo facendo un’inchiesta in tutti gli stabilimenti per chiedere ai lavoratori come stanno in fabbrica. Costruiremo piattaforma per chiedere un confronto con l’azienda senza le altre organizzazioni sindacali che non riusciamo a coinvolgere. Dal punto di vista dei volumi produttivi e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, a novembre dovrebbe scadere il contratto di solidarietà in essere. Il futuro quindi è un punto interrogativo.”

Ombre anche sulla produzione dei motori diesel:

“In Europa quest’anno, per la prima volta, le auto motorizzate a benzina sorpassano le auto diesel. In prospettiva, il rischio è che questo abbia un impatto negativo sugli stabilimenti che producono motori diesel. Vogliamo discutere del futuro e delle scelte che dovrà fare il gruppo.”

E sull’Ex Irisbus:

“Noi avevamo avanzato due proposte al Governo. E’ stato finanziato il parco autobus ma intanto prendiamo i soldi dal nostro Paese e li diamo a case produttrici in giro per l’Europa. Va interrotto questo meccanismo, occorrono 500 autobus all’anno per garantire occupazione a Bologna e Flumeri. Delrio ha detto che rimedieranno ma questa legislatura sta finendo. Non possiamo ricominciare daccapo dopo le prossime elezioni. La seconda questione riguarda l’azienda che ha presentato un piano industriale e lo dovrà rispettare. La gente deve tornare a lavorare. Oggi una partecipazione di cassa Depositi e Prestiti potrebbe determinare una svolta.”