Fca, crisi senza fine a Pratola Serra. “In un anno prodotti 100mila motori in meno”

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Alfredo Picariello – Ritorna prepotentemente alla ribalta la vertenza Fca di Pratola Serra. Ritorna perché è forte la preoccupazione tra gli operai irpini ed anche perché i numeri della produzione, illustrati dal sindacato, non fanno di certo dormire sonni tranquilli. Anzi.

“Nel 2019 a Pratola Serra sono stati prodotti 100mila motori in meno e si è lavorato il 50% in meno delle giornate effettivamente lavorabili. La situazione è molto delicata. E’ una situazione che non solo fa perdere produzione ma anche tanto salario ai lavoratori che, ricordiamo, dal 2008 vivono questa condizione di disagio”. Questa mattina la Fiom Cgil ha fatto il punto della situazione, illustrata dal segretario Giuseppe Morsa. “Gli indicatori che ci pervengono dalle immatricolazioni del 2019 sono molto preoccupanti – continua Morsa -. La quota di mercato del diesel è scesa al 32%, solo qualche anno fa era al 50%. Da questo emerge che non è sufficiente il piano industriale che ci ha presentato Fca per Pratola Serra. I motori per il Ducato sicuramente non saranno in condizione di saturare l’impianto. Siamo molto preoccupati”.

“Da oggi la Fiom fa ripartire la vertenza per Pratola Serra. Oggi, inoltre, viene preferito, all’uso della macchina, l’utilizzo del trasporto collettivo. I motori come li conoscevamo fino a qualche tempo fa vengono superati dall’elettrico. L’obiettivo del Governo, si sa, è fare sì che entro il 2020, un’auto su due sia elettrica. Speriamo di incontrare quanto prima i deputati eletti in provincia di Avellino, i consiglieri regionali ed il Presidente della Provincia, per far ripartire la vertenza Avellino, perché la crisi la sta vivendo tutta l’Irpinia. Ci aspettiamo che la Fca tenga nella giusta considerazione Pratola Serra”.

“Ci preoccupano molto anche le scelte degli enti locali che in maniera molto sommaria, decidono di non far circolare in città i motori Euro 6, una scelta molto discutibile. Servono altri interventi per abbattere l’inquinamento ambientale, così come ha fatto il sindaco di Torino”.

“Con il solo motore diesel – sottolinea Morsa – Pratola Serra non riesce a sopravvivere, la nostra idea è che ci sia una multiproduzione, che si passi dal diesel all’elettrico. Si va verso uno spegnimento totale dello stabilimento irpino, il numero dei lavoratori diminuisce sempre più. Nel frattempo che si attui un passaggio anche all’elettrico, occorre dare nuova produzione a Pratola Serra. Siamo gli unici a vivere questa crisi in Italia. Mi aspetto una presa di coscienza anche da parte delle altre sigle sindacali”.