Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha obiettato a quanto ha annunciato ieri in conferenza stampa il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Dal 3 giugno liberi tutti? Cercherò di ragionare il 2 giugno su qual è la situazione epidemiologica. Se il contagio è contenuto d’accordo, ma se no che significa?”. Il governatore della Campania lo ha detto a “Mezz’ora in piu'” su Rai3.
“La Regione Campania – ha detto ancora De Luca – non ha firmato nessun accordo Regioni-Stato, perché su alcune norme di sicurezza generale ritengo che debba pronuciarsi il ministero della Salute, poi con la collaborazione delle Regioni. Ma non è possibile che governo e ministero della Salute scarichino sulle Regioni”.
“Se avessimo perso il controllo in Campania sarebbe successa un’ecatombe”, “nessuno si aspettava una risposta in Campania come quella che abbiamo dato all’emergenza”, “un risultato che è arrivato nonostante che la Campania abbia meno risorse dal Servizio Sanitario Nazionale rispetto a tutte le altre regioni italiane”, e viene “rapinata ogni anno di 300 milioni di euro dallo Stato centrale”.
“Non tutti sanno – ha spiegato De Luca – che la Campania riceve pro capite ogni anno 45 euro in meno rispetto a un cittadino del Veneto, 40 euro in meno della Lombardia, 60 euro in meno rispetto all’Emilia Romagna, 30 euro in meno rispetto al Lazio. Anche a proposito dei tamponi, ha aggiunto De Luca, “la Campania ha ricevuto da Consip un quarto dei tamponi arrivati in Veneto e un terzo di quelli arrivati nel resto d’Italia. In queste condizioni, produrre i risultati raggiunti dalla Campania è stato un risultato straordinario”.
Il governatore ha comunicato di aver appreso “da giornali americani che l’ospedale più efficiente al mondo per la cura del coronavirus è l’ospedale Cotugno di Napoli. Emerge quindi un altro dato al Sud di assoluta eccellenza che merita rispetto e valorizzazione”.
“C’è un clima di confusione in Italia, basti pensare che siamo a domenica pomeriggio e dovremmo riaprire lunedì mattina, così hanno comunicato all’Italia. Voglio chiarire che noi non apriamo lunedì mattina né i ristoranti, né i pub, né altro, per serietà”. “Abbiamo deciso di avere un’interlocuzione con le categorie economiche per prepararli alla sanificazione, a procurarsi dei pannelli di divisione tra cliente e cliente e per agevolare l’apertura anche di piccoli ristoranti”.