Far west in edilizia, irregolare il 60 per cento delle imprese

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Nel corso del 2011, in Campania, i militari del nuovo Gruppo Tutela del Lavoro di Napoli, reparto speciale dell’Arma dei Carabinieri, con dipendenza funzionale dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, hanno dato esecuzione ad una massiccia attività ispettiva, finalizzata, lotta nei confronti del fenomeno del lavoro sommerso, alla corretta attuazione delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Nella fattispecie i controlli hanno riguardato i cantieri edili, spesso, luoghi di tragici eventi mortali. L’attività ispettiva, coordinata anche dalla Direzione Regionale del Lavoro della Campania, ha riguardato obiettivi individuati a seguito di direttive ministeriali ed è stata condotta, sia in autonomia dai militari dipendenti, sia sinergicamente con personale ispettivo delle cinque Direzioni Territoriali del Lavoro della Campania.

L’attività del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Avellino ha portato al controllo di 215 aziende, 123 delle quali risultate irregolari. Riscontrate ben 605 posizioni lavorative, 165 delle quali irregolari. Ne è conseguito il deferimento in stato di libertà di 62 persone, l’individuazione di 104 lavoratori in nero, l’adozione di 25 provvedimenti di sospensione di attività imprenditoriali, l’impartizione di 55 prescrizioni per contestazioni di violazioni sulla sicurezza(per un importo complessivo di € 180.157,00 di ammende) e la contestazione di sanzioni amministrative complessive per un importo di 657.212,99 euro.

I dati sono decisamente impietosi. Più della metà delle imprese risulta irregolare. Ripristinato l’osservatorio provinciale in Prefettura sulla sicurezza e sulla legalità nel settore, il 2012 dovrà essere necessariamente l’anno della svolta.

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