“La riapertura della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta deve costituire una nuova occasione di crescita per i territori attraversati. Bisogna pensare a forme di collaborazione integrata fra i vari soggetti ed operatori pubblici e privati che possono concorrere alle attività di valorizzazione del patrimonio storico culturale toccato dal percorso ferroviario, sia i beni culturali in senso proprio come il Goleto o il Santuario di San Francesco a Folloni, sia aree di cultura materiale come i siti di coltura della vite caratterizzati da tradizioni storiche millenarie. Il codice dei beni culturali prevede la possibilità di costituire appositi soggetti giuridici cui affidare l’elaborazione di appositi piani strategici di sviluppo culturale che potranno adottare il modello organizzativo della fondazione di partecipazione (es. Museo Egizio) o del consorzio fra enti ( es. Venaria Reale).
Nel corso di questa legislatura abbiamo puntato molto sulla mobilità sostenibile approvando la legge sulle ferrovie turistiche che ricomprende anche la stessa Avellino-Rocchetta e nei giorni scorsi la legge per la valorizzazione delle ciclovie. Nel corso dell’esame di quest’ ultimo provvedimento ho proposto un ordine del giorno, approvato dall’Aula, che impegna il Governo a promuovere un tavolo istituzionale con il coinvolgimento anche di Anas e RFI per verificare la possibilità di riutilizzare sotto forma di ciclovia turistica il tracciato ferroviario compreso tra Apice e Savignano Irpino che sarà dismesso una volta realizzato il progetto dell’Alta Velocità con la nuova stazione Hirpinia. Anche in questo caso tale percorso potrebbe diventare attrattore di flussi turistici e di promozione del territorio con connessioni anche legate all’enogastronomia e alla valorizzazione dei beni culturali” – così Luigi Famiglietti, deputato della I Commissione Affari Costituzionali, intervenendo al museo nazionale ferroviario di Pietrarsa in occasione della giornata studio sulla linea ferroviaria Avellino-Rocchetta denominata “Un treno dal passato al futuro”.