Famiglietti: “Altro che 5stelle, il vero rally è il mio. Legge Fornero? Deve rimanere”

0
232

Al gelo calato sulla Giunta Regionale campana dopo lo scandalo Rifiutopoli venuto alla luce grazie all’inchiesta giornalistica di FanPage, fanno eco le magagne interne al Partito Democratico irpino. Se l’assenza del Governatore Vincenzo De Luca ad Atripalda ed Avella ha quasi sentenziato la resa del Pd in Irpinia, continuano le proteste di vari dirigenti che non hanno gradito le scelte di Renzi ed il modo in cui è stato condotto il Partito.

Una protesta irpina a cui fa da sfondo un malumore nazionale che monta da Bolzano, dove non è stata digerita granchè bene la candidatura della Boschi, alla Sicilia, passando per le regioni cosiddette rosse che si ritrovano agli uninominali politici come Lorenzin e Casini che con la Sinistra storica hanno ben poco da spartire. 

Dal dato nazionale si evince che il Pd non ha nessuna possibilità di formare un Governo autonomo, Renzi ha dato per buono il 25% come risultato finale ma gli ultimi sondaggi lasciano prevedere una debacle inimmaginabile soltanto tre mesi fa. Gli opinionisti indicano come già fatto un eventuale accordo tra Renzi e Berlusconi per un Governo di larghissime intese che includa la Lega “maroniana”, i centristi e D’Alema.

Ad Avellino Angelo Antonio D’Agostino continua la sua campagna elettorale contando sull’appoggio del sindaco Paolo Foti e di buona parte dell’Amministrazione. Fa strano, notizia uscita soltanto ieri, che l’assessore al Comune di Avellino, Anna Carbone, si ricordi, guarda caso, a sette giorni dal voto di voler avviare le procedure per implementare il numero dei dipendenti. “Comune Ente strutturalmente deficitario? Non è un problema per le assunzioni – ha detto sicura di sè la Carbone.

Renzi ha invitato tutti gli elettori Pd a turarsi il naso e votare. E’ il caso dell’Alta Irpinia dove la scelta di candidare Giuseppe De Mita all’uninominale, spodestando Rosetta D’Amelio sulla quale era ricaduta la scelta nella “notte dei coltelli”, è stata osteggiata e criticata da moltissimi militanti e dirigenti dem.

Infine il Senato dove Luigi Famiglietti si gioca l’elezione con Ugo Grassi e Pino Galati.

“Altro che Rally a 5 Stelle per l’Irpinia, il vero rally è il mio 100TappePlus (nella foto un momento di relax del deputato uscente) in giro per i comuni del collegio – ha scritto Famiglietti su fb –  ho incontrato gli operai della Irpinia Zinco, nell’area industriale di Calaggio, che hanno espresso preoccupazioni relative all’età pensionabile. Li ho invitati a diffidare da chi promette l’eliminazione della Fornero. In questi anni anni abbiamo già apportato dei correttivi, ed è su questa strada che si deve continuare. Il riformismo è l’unica strada per la politica responsabile di recuperare credibilità anche se in questo tempo appare quella più difficile.”