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Fallimento Alto Calore, De Angelis va avanti e apre al confronto con la Cgil

«È strano constatare che alla luce di una Delibera di Giunta di richiesta di fallimento, l’Alto Calore si sia attivato celermente per il pagamento dopo che innumerevoli erano state le sollecitazioni e azioni giuridiche avviate dal Comune di Chiusano San Domenico e cadute nel vuoto. È questo un atteggiamento che mi lascia perplesso sia sul metodo con cui la società affronta i problemi debitori sia sulle condizioni di criticità del sistema. La mail inviata stamane agli uffici del Comune di Chiusano dalla società ACS con cui si manifesta la piena e completa disponibilità a una risoluzione bonaria e transattiva del contenzioso in atto con definitive determinazioni su tutti i crediti/debiti pendenti è forse una tardiva ammissione di colpa?

È la testimonianza di un fallimento che è nei fatti e che ha bisogno solo di una formalità? Accettare un pagamento “straordinario” e formalizzare desistenza dal ricorso per la dichiarazione di fallimento, significherebbe solo assecondare un ulteriore aggravamento dell’insolvenza della società ACS, rimandando l’inevitabile ad un futuro nemmeno tanto remoto e con conseguenze economiche ancor più disastrose. Tanti altri Comuni vantano crediti analoghi se non più rilevanti di quello di Chiusano San Domenico e anch’essi si trovano nella stessa impossibilità di ottenerne il saldo a causa dell’insolvenza della partecipata. Alla luce di ciò sarebbe auspicabile che anche tali Comuni assumessero un’iniziativa, virtuosa più che coraggiosa, analoga alla nostra perché se un sistema non funziona va sostituito».

Così il Sindaco di Chiusano San Domenico e Professore di Diritto Pubblico, Carmine De Angelis, a pochi giorni dal provvedimento di Giunta con il quale ha deciso di agire in giudizio per la dichiarazione di fallimento della società Alto Calore Servizi, ritorna sulla questione per fare chiarezza sulla propria posizione e per rispondere agli appelli che da più parti stanno arrivando.

«Quando c’è strutturalitàdeficitaria e non c’è piano di rientro – spiega De Angelis- si incorre in fallimento. Si smetta di sventolare lo spauracchio dei debiti sui Comuni o di inserire artatamente nel discorso interrogativi sulla sorte dei dipendenti della partecipata. Il provvedimento predisposto dal mio Comune è semplicemente un atto dovuto. La Legge di Stabilità dispone che i Comuni, in sede di predisposizione del bilancio, accantonino, in proporzione del 100% rispetto alla propria quota azionaria, le perdite della partecipata. Purtroppo nella politica irpina vige grande approssimazione. E purtroppo in Italia si fanno le leggi e non si applicano».

Il sindaco De Angelis apre, quindi, al confronto con la Cgil ma invita il sindacalista Franco Fiordellisi a evitare polemiche strumentali, a documentarsi meglio sulle leggi vigenti in materia di servizi pubblici primari e a non intestare al sindacato il ruolo di avvocato d’ufficio di una società partecipata la cui gestione fallimentare è sotto gli occhi di tutti.

«I sindacalisti – replica De Angelis a Fiordellis i- non devono essere ermeneutici e le responsabilità deve addossarsele chi ha creato il debito. Il segretario della Cgil confonde la titolarità del bene comune acqua con il suo esercizio. È bene, dunque, non confondere il piano della titolarità del servizio con quello della gestione. Nei miei volumi ho scritto che i servizi pubblici devono essere gestiti da enti che abbiano legittimità istituzionale e democratica. Ho sostenuto il bene comune acqua al Referendum del 2011 e da anni spiego come attuare la Costituzione e la salvaguardia dei beni comuni. Sono un tecnico non un politico, la mia azione è trasversale. Lo scorso 14 maggio ero a Napoli insieme a De Magistris  per discutere insieme a molti altri amministratori di partecipazione, sussidiarietà, solidarietà, utilità sociale, proprietà collettiva e funzione sociale della proprietà.

Il prossimo venerdì 14 luglio sarò a San Giorgio del Sannio al Convegno “Acqua Bene Comune”. Non mi sottraggo a discussioni di ampio respiro sul dovere inderogabile di attuare la Costituzione per sconfiggere il debito ed eliminare i disservizi. Il sindacalista Fiordellisi si faccia promotore di un confronto che travalichi le posizioni politiche e partitiche e io sarò lieto di parteciparvi da tecnico e da sindaco per spiegare la mia visione pubblicistica sui beni comuni primari».

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