Vola il Distretto agroalimentare della provincia di Avellino.
A riferirlo sono i dati contenuti nel numero di settembre del “Monitor dei distretti del Mezzogiorno” diffuso ieri dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, gruppo del quale fa parte il Banco di Napoli-
Nel secondo trimestre del 2016 volano con aumenti a due cifre alcuni distretti alimentari a partire dai prodotti dell’Irpinia, con un aumento dell’export del 26,3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Molto bene anche la mozzarella di bufala campana, con una crescita del 17,7%, e l’agricoltura della piana del Sele, in aumento del 13,4%.
Nel complesso il secondo trimestre del 2016 vede una dinamica negativa per l’export dei distretti del Mezzogiorno che nel complesso arretrano del 3,3%, in controtendenza – cita il rapporto – rispetto all’andamento lievemente positivo dei distretti italiani, con una crescite tendenziale dello 0,2%.
In Campania degli otto distretti di economia tradizionale cinque sono in crescita e tre in flessione.
Arretrano la concia di Solofra (-5,3%), l’alimentare napoletano (-6,5%) e l’abbigliamento del napoletano (-9,2%). Vanno bene invece le esportazioni, come si è detto, dell’alimentare di Avellino (+26,3%), della mozzarella di bufala campana (+17,7%) e dell’agricoltura della piana del Sele (+13,4%) ma anche il distretto delle calzature napoletane (+4,3%) e quello delle conserve di Nocera (+3,2%), che peraltro in valore assoluto è il secondo del Mezzogiorno per giro d’affari, dopo la meccatronica del barese, con 248 milioni di export nel secondo trimestre del 2016.