“Il nostro obiettivo – ha spiegato Franceschini – è quello di rendere più competitiva possibile l’offerta culturale italiana. Expo è l’occasione per diffondere l’offerta turistica del Paese, lavorando sull’idea del museo diffuso che rappresenta la forza dell’Italia. Dobbiamo lavorare sul Paese delle cento città, dei borghi, delle tradizioni, della storia, dei siti archeologici e della bellezza naturale. Vedremo come questa iniziativa funzionerà – ha sottolineato Franceschini -. Sono molto ottimista, in prospettiva quest’idea potrebbe diventare permanente, anche oltre l’Expo”.
Ma sui social network l’iniziativa ha raccolto parecchie critiche. C’è chi lo chiede con un tweet: “Forse la strategia era cercare l’ironia sui social? Un nome che facesse il botto?”. Non sanno darsi altra spiegazione gli utenti dei social network che, nelle ultime ore, commentano con il solito, pungente, sarcasmo il nome dell’agenda di eventi culturali – 1300 in tutta Italia – paralleli all’Expo 2015: “Very Bello! Viaggia nella bellezza”. Agli utenti di Twitter, tuttavia, non è piaciuto quel “Very Bello” che, nell’intenzione di chi l’ha ideato, dovrebbe rispecchiare la cultura e la bellezza della penisola. E in molti si chiedono: “E’ uno scherzo?”