Il sindaco Paolo Foti ha convocato un tavolo tecnico con Asl e Arpac per definire l’area a cui estendere l’ordinanza sindacale resasi necessaria dopo che i risultati del piano di caratterizzazione dell’ ex-Isochimica hanno evidenziato la presenza di tetracloroetilene nella falda acquifera.
L’assessore all’ambiente al Comune di Avellino, Augusto Penna, ha inviato i primi riscontri delle analisi a Provincia, Regione e Procura della Repubblica. Gettonata anche l’ipotesi di chiedere all’Agenzia regionale per la protezione ambientale di allargare le indagini ai pozzi contermini per comprendere con esattezza l’estensione dell’area contaminata dall’inquinante.
Il progetto di ampliamento delle lavorazioni per ospitare nella zona industriale l’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti resta in stand by. La Commissione Ambiente ha chiarito: “Finché le matrici ambientali non verranno riportate ai parametri precedenti alla contaminazione, nessuna opera potrà essere effettuata allo Stir che resta comunque oggetto di analisi avviate da Provincia e Arpac.”
Il Comune ha inoltre sottolineato che l’inquinamento non è stato causato soltanto dalla fabbrica killer, ma dall’intero comparto industriale di Pianodardine.