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Ex Irisbus, piano di rilancio al palo. Necessaria la proroga per la consegna dei primi 50 pullman

Marco Grasso – Resta a rischio il futuro dell’ex Irisbus di Flumeri. Con il piano di reindustrializzazione ancora in panne, la Regione sarà di fatto costretta a chiedere al Ministero dei Trasporti una proroga per la consegna dei primi 50 pullman prevista per luglio.

Una scadenza che lo stabilimento di Flumeri non è, al momento, in grado di rispettare. Un rischio che, a questo punto, potrebbe riguardare anche la seconda commessa da 35 pullman in scadenza a fine anno. Nel 2020, infine, c’è un’altra commessa, la più cospicua, da 90 pullman.

Il quadro emerso dal vertice in Regione Campania è tutt’altro che rassicurante. Il contratto di sviluppo, che doveva essere avviato all’indomani della firma dell’Accordo di Programma tra il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Campania, non è ancora stato attivato.

In stand by quindi il programma di sviluppo industriale relativo alla riattivazione del sito produttivo, ex Irisbus, di Flumeri, impegnato nella realizzazione di veicoli a motorizzazione anteriore e posteriore appartenenti al segmento dei mini-midibus.

La sottoscrizione dell’Accordo di Programma consentirebbe l’attivazione delle procedure finalizzate alla partecipazione al capitale di rischio della società Industria Italiana Autobus S.p.A. da parte di Invitalia, con la conferma della messa a disposizione da parte del Ministero dello sviluppo economico di risorse complessivamente superiori a 18 milioni di euro, di cui 2.040.000 euro già erogati, subordinatamente alla presentazione e alla positiva valutazione del nuovo piano industriale dell’impresa, da parte di Invitalia.

Il programma di investimento prevede il progressivo riassorbimento dalla CIGS, di circa 300 unità impiegate presso il sito irpino e la conservazione, da parte della Industria Italiana Autobus S.p.A., di uno stratificato e localizzato know how nella produzione di autobus.

Per il momento, però, si tratta solo di buoni propositi che, dopo la fumata bianca al Ministero di circa tre mesi fa, sono rimasti in buona parte sulla carta, senza trovare concreta attuazione. Una fase di stallo che rischia di allontanare ulteriormente lo stabilimento di Flumeri dal mercato.

“Non dimentichiamo – precisa il segretario generale della Cisl IrpiniaSannio Mario Melchionna – che parkliamo di una realtà produttiva ferma ormai da oltre sette anni, con lavoratori che avrebbero bisogno di essere riqualificati. Qualcuno è rientrato, ed ha ripreso comunque contatto con l’attività, ma in tanti altri casi parliamo di operai a casa da troppo tempo. Bisogna fare in fretta per ridare una prospettiva ad un’industria strategica per le politiche nazionali sul trasporto pubblico locale”.

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