Ex Irisbus, Fiom: “La proposta di Di Maio può essere la soluzione”

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“La proposta Ministro Di Maio non è la nostra soluzione, ma può essere una soluzione”. Così la Fiom Cgil al termine del confronto al Mise sull’ex Irisbus.

La soluzione prospettata dal Ministro prevederebbe l’ingresso di Invitalia con un fondo per le piccole e medie imprese del sud e un nuovo socio privato non del settore ma affine. Il Ministro ha spiegato che la compagine Invitalia, Finmecccanica e nuovo socio privato avrebbe più del 50% del capitale e l’amministratore Del Rosso diventerebbe socio di minoranza.

La Fiom ha chiarito, in una nota congiunta a firma di Michele De Palma, segretario nazionale Fiom, Bruno Papignani, segretario generale Emilia Romagna e Sergio Scarpa, segretario generale Avellino “che la posizione assunta dall’inizio della vertenza e che conferma a maggior ragione oggi è che si raggiungesse un nuovo assetto societario a maggioranza pubblica. La Fiom prende atto della strada presa dal Ministero sugli assetti societari, che nella loro articolazione saranno resi noti dopo gli approfondimenti che dovrà realizzare Invitalia”.

La Fiom si riserva di valutare con i lavoratori i nuovi assetti e il conseguente piano industriale e occupazionale, ma sin da subito “è indispensabile far tornare le produzioni dalla Turchia all’Italia. Il ministro ha chiarito che il primo obiettivo è produrre in Italia”.

Due le priorità indicate dalla Fiom: la reindustrializzazione e il rilancio della produzione nello stabilimento di Bologna e la scadenza a dicembre degli ammortizzatori sociali per i lavoratori di Flumeri. “Il ministro ha risposto che è già in corso una verifica sugli ammortizzatori sociali per trovare una soluzione che garantisca i lavoratori interessati”.

Riguardo ad Avellino c’è anche un problema rispetto al funzionamento dello stabilimento, in quanto i sei milioni di euro stanziati in precedenza non sono stati risolutivi, mentre a Bologna ad oggi non ci sono stati investimenti. Altra questione legata alla vertenza è l’incentivo da parte del Governo al cambio dei mezzi destinati al trasporto pubblico locale in Italia per rilanciare la produzione negli stabilimenti, favorendo al contempo la realizzazione di autobus ad alimentazione elettrica.

Reindustrializzazione, occupazione e rilancio produttivo: sono queste le tre proposte della Fiom. “La combinazione delle lotte e dell’intelligenza dei lavoratori dei due stabilimenti ha avuto la forza di portare l’attenzione su questa vertenza, nelle prossime settimane saremo impegnati nella verifica del percorso annunciato oggi dal Mise”.