Marco Grasso – Ex Irisbus, è ancora sciopero. Nessun segnale dal Mise e i lavoratori tornano a Roma per un sit-in sotto la sede di Industria Italiana Autobus dove, domani mattina, mercoledì 21 novembre, è in programma l’assemblea dei soci.
Dal Mise, ed in particolare dal ministro Luigi Di Maio, che ieri sera ha avuto incontro a Caivano con il sindacato e una delegazione di lavoratori, non è arrivato nessun segnale. Il tavolo ministeriale, nonostante le sollcitazioni, non è stato convocato. E, a questo punto, la palla torna nel campo di IAA e dell’amministratore Stefano Del Rosso.
Il rischio fallimento è tutt’altro che scongiurato. “La IIA ha le ore contate, in meno di 24 ore l’azienda porterà i libri in tribunale per mettere in liquidazione la società. Solo il governo potrà impedirglielo”. L’appello disperato della Rsu Silvia Curcio non ha sortito l’effetto sperato.
Domani mattina lo stabilimento ex Irisbus di Flumeri resterà chiuso. Lavoratori e sindacato sono pronti a trasferirsi nuovamente in massa a Roma. La partenza è fissata per le 7. Il fronte di protesta è compatto per una giornata che si annuncia ad altissima tesione. L’ennesima di una vertenza infinita che si trascina ormai da oltre sette anni.
Dopo la disponibilità di Invitalia e Leonardo (ex Finmeccanica) ad investire nel polo pubblico degli autobus, ora il principale nodo da sciogliere è il ruolo di Ferrovie dello Stato. All’ultimo vertice al Ministero dello Sviluppo Economico, Fs ha chiesto tempo per decidere, più precisamente 30 giorni. Il tassello Busitalia (controllata Ferrovie dello Stato) resta, almeno per il momento, fuori dal complesso mosaico che dovrebbe portare alla definizione dei nuovi assetti societari.
Da chiarire anche l’eventuale presenza di nuovi imprenditori. Il nome caldo resta quello di Valerio Gruppioni, ma la partita è ancora tutta da giocare. Anzi, al momento, le sue quotazioni sono decisamente in ribasso.
Prima di immaginare nuovi e possibili scenari bisognerà superare indenni lo scoglio dell’assemblea dei soci di IIA. La mancata convocazione del Mise non è buon segnale. L’auspicio è che il ministro Di Maio abbia comunque lavorato sul fronte IIA per evitare strappi e decisioni traumatiche. Si saprà tra poche ore, al termine dell’ennesima giornta di passione.