Ex Irisbus, D’Agostino all’attacco: “Governo approssimativo”

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“La condizione nella quale versa l’Industria Italiana Autobus si è ulteriormente complicata non solo per i dubbi ancora non chiariti circa la solidità di chi dovrebbe realizzare il progetto del Polo Unico italiano per la costruzione degli autobus, ma ora anche dalla inadeguatezza di un Governo e di un Ministro per lo Sviluppo Economico che continuano ad avere un approccio banalmente populista a problemi molto complessi”.
Angelo Antonio D’Agostino sottolinea che “già nel 2015 avevo espresso in Parlamento le mie perplessità circa la realizzabilità del progetto di rilancio della ex Irisbus. Non per il progetto in sé – aggiunge D’Agostino – , ma per le condizioni rappresentate dai soggetti che lo avrebbero dovuto realizzare”.
“Condizioni che nel frattempo si sono evolute molto relativamente e alle quali si sono aggiunte ora le baldanzose dichiarazioni del Ministero dello Sviluppo Economico che hanno aumentato lo stato di incertezza sul futuro dell’azienda, indisponendo ulteriormente le banche già poco propense a finanziare Del Rosso”.
“Nella stessa direzione vanno alcuni deputati del posto, che con altrettanta irresponsabilità hanno rilasciato dichiarazioni contro l’attuale proprietà, dimostrando di non avere la consapevolezza che il futuro dell’IIA non si costruisce demolendo ciò che c’è, ma trovando partner solidi per il progetto del Polo Unico.”
“E’ evidente – prosegue D’Agostino – che l’approccio poco più che approssimativo del Governo, del Mise e della deputazione pentastellata sta aggravando ulteriormente lo stato dell’IIA e sta creando i presupposti per vanificare i pochi progressi fatti”.
“Il rischio è quello di compromettere definitivamente il futuro dei lavoratori e di una realtà importante per lo sviluppo della Valle Ufita e dell’intera provincia. L’auspicio – conclude – è che questo Governo si decida a studiare, ad approfondire i problemi, a lavorare con serietà e a maturare finalmente la consapevolezza che per governare un territorio non bastano slogan e proclami.”