Alfredo Picariello – La convocazione inviata ad horas ai giornalisti è stata premonitoria. “Questa mattina si riunisce la Commissione Cultura per provare ad esaminare il programma degli eventi estivi. Sono stati invitati in audizione il sindaco, gli assessori Nargi e Luongo, il dirigente alla Cultura Arvonio, il funzionario alla Cultura Ranucci”, ha scritto il presidente Luca Cipriano. Quel “per provare ad esaminare” la dice lunga, perché quello di stamattina è stato un tentativo andato tristemente a vuoto.
Infatti, nella sala stampa del Comune, si sono presentati solo Cipriano, Iannuzzi e Picariello. Maggioranza assente, così come le persone convocate. Ma Cipriano non si perde d’animo. Venerdì prossimo ci sarà un nuovo tentativo. Stessa ora, stessa location.
“Siamo ormai a fine luglio, ma manca clamorosamente un piano degli eventi estivi che l’amministrazione ha in mente di organizzare”, dice Cipriano. “Si parla tanto di promozione turistica della città, ma nessuno sente il dover di spiegare il tipo di manifestazioni che si stanno organizzando o che si vorrebbero organizzare. Manca un progetto culturale serio, si spendono i soldi a casaccio. La commissione è un’occasione di confronto e di democrazia, la riconvochiamo per venerdì prossimo. Qualcuno ha forse dimenticato che la monarchia, in Italia, è stata abolita. Non ci si può sottrarre al dialogo”.
“Non ha senso – prosegue il presidente della Commissione Cultura del Comune di Avellino – non continare a spendere i soldi che si hanno a disposizione. Cosa si immagina, un Natale da 800mila euro? Così diventa tutto irragionevole. Sarebbe stato più corretto spalmare i fondi su più eventi, dare anche un ristoro a tutti gli artisti locali che non hanno lavorato e che non lavorano a causa della pandemia. Tutti i capoluoghi campani hanno organizzato eventi, lo stessa dicasi per decine di comuni irpini. Solo qui ad Avellino non si è ancora programmato nulla. La paura è che anche quest’anno i soldi saranno gettati al vento”.
Cultura e spettacolo fanno il paio con i giovani. Cipriano critica anche l’ordinanza contro la movida che parte questa sera e che prevede la zona a traffico limitato in via De Concilij. “E’ una soluzione – dice – che lascia francamente perplessi. L’isola pedonale di per sé è un invito a stare insieme, passeggiare, assembrarsi, non è la soluzione che mette in sicurezza i giovani oppure mette in campo il distanziamento. Lo scorso anno in tanti di noi dicemmo che sarebbe stato un errore introdurre l’isola pedonale, ma il sindaco comunque l’ha voluta, e poi abbiamo visto che cosa è successo, cose che tutta Italia ricorda”.
“Adesso si assiste a questa nuova scelta, da parte mia non c’è piena convinzione, a meno che non ci sia un forte presidio di forze dell’ordine che miri a scoraggiare i ragazzi a recarsi lì, aprendo poi però un altro fronte che danneggerebe le attività commerciali della zona, il mondo del by night. Forse servivano maggiore equlibrio e coordinamento, forse il sindaco avrebbe dovuto portare al tavolo in Prefettura qualche proposta, creare tante piccole isole pedonali in città o tanti piccoli eventi negli spazi verdi. Ciò potrebbe consentire di disperdere la folla e di non accentrarla in un’unica strada”.
“Ribadisco, l’isola pedonale è un invito a stare assieme, a bere qualcosa, notoriamente via De Concilij dventa una piccola bolgia di persone. Si potrebbero offrire delle alternative ai giovani, come aprire la villa comunale di sera, ad esempio, organizzando degli eventi, riproponendo la stessa cosa anche a Parco Manganelli”.