“Due detenuti, uno di 23 anni, originario della Romania, l’altro di 41 anni originario del Marocco, sono evasi dalla Casa Circondariale di Avellino. Da quanto si apprende, verso l’una della notte appena trascorsa, ben tre reclusi hanno praticato un foro nel muro della propria cella e da lì si sono calati con le lenzuola. Due di loro avrebbero utilizzato le stesse lenzuola per scavalcare il muro di cinta, mentre l’altro sarebbe stato bloccato dalla Polizia penitenziaria intervenuta dopo l’allarme fatto scattare dalla sala operativa che si era accorta di quanto stava avvenendo. Un quarto detenuto sarebbe rimasto in cella, rinunciando all’ultimo istante alla fuga”.
Lo riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, il quale poi commenta: “Come ampiamente previsto e denunciato, non si arresta la spirale di eventi negativi, sotto ogni profilo, che affliggono il sistema penitenziario e, in ultima istanza, la sicurezza del Paese. Se, nostro malgrado, continuiamo a ripetere lo stesso ritornello, è perché lo spartito e la musica sono sempre quelli. Siamo ormai nella situazione in cui ogni giorno, o quasi, in carcere succede qualcosa di gravissimo, dalle sparatorie alle evasioni, passando per suicidi, omicidi e nascite. Non ci chiediamo più se accadrà, ma solo dove e quando. A quest’ultima domanda siamo anche in grado di dare una risposta: prestissimo! Quello di Avellino, peraltro, è un déjà vu, atteso che con la stessa dinamica vi fu un’altra evasione qualche anno fa”.
“La Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, a fine dicembre ha dichiarato che da gennaio il sistema penitenziario sarebbe stato la sua priorità, ieri abbiamo potuto leggere che è stato derubricato a solo una delle priorità da affrontare nelle prossime settimane. Magari tra un po’, fra elezioni del Presidente della Repubblica e situazioni politiche contingenti, scopriremo di altri rinvii. Allora – prosegue De Fazio – lo vogliamo dire a chiare lettere a tutta la politica: non c’è un altro minuto da perdere e ‘per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti’”.
“Va immediatamente approvato un decreto carceri, per affrontare l’emergenza organici della Polizia penitenziaria, cui mancano 18mila unità, ma anche per ripensare l’organizzazione complessiva del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, così come vanno potenziati gli equipaggiamenti e le dotazioni strumentali e tecnologiche. Serve inoltre una riforma unitaria del sistema d’esecuzione penale. La Ministra Cartabia, il Presidente Draghi e il Governo tutto ne prendano atto e aprano immediatamente un confronto, il resto – conclude – sono solo palliativi”.