Estate calda e ottobrata irpina, l’acqua scarseggia: l’Alto Calore “consiglia” ai sindaci di attrezzarsi

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Michelangelo Ciarcia

Alfredo Picariello – Servirebbe una “danza della pioggia” continua ed un periodo talmente piovoso da far dimenticare in un attimo la calda estate e la splendida ottobrata irpina che sta facendo invidia a quella romana. Anche se dovesse accadere tutto ciò, la carenza idrica di Avellino e Benevento non si risolverebbe prima di due mesi. Tradotto, significa che l’acqua potrebbe mancare, o comunque essere notevole ridotta, almeno fino a dicembre. “Siamo tutti molto preoccupati”, afferma Michelangelo Ciarcia, amministratore unico di “Alto Calore Servizi Spa”, che oggi ha convocato la stampa proprio per rilanciare quello che è un vero e proprio allarme. “Se inizia a piovere adesso, potremo godere dei primi benefici tra due mesi. Le sorgenti non recuperano subito”.

A beneficio delle parole, Ciarcia, supportato dall’architetto Mazzarotti e dall’ingegnere Monaco, ha mostrato dati e tabelle inequivocabili. In pratica, in esse si nota che l’anno idrologico 2018-2019 è stato caratterizzato da precipitazioni inferiori di 120mm di pioggia (pari a circa il 10% del totale) rispetto alla media 2015-2018. “L’emergenza non è finita”, incalza Ciarcia. “A settembre-ottobre abbiamo registrato il periodo di massima magra”. Ad ottobre 2019 si registrano 35 mm di pioggia rispetto ad una media di 168,3 mm di pioggia del quadrienno precedente. Ciò significa l’ulteriore riduzione (pari a circa il 30%) delle portate sorgive rilevate a fine ottobre ed indica un trend certamente negativo per i prossimi mesi.

“E’ evidente, a questo punto – sottolinea Ciarcia – che per i prossimi mesi sia facilmente prevedibile un contesto di particolare criticità per quanto riguarda la disponibilità delle risorse idriche”. Da qui, la necessità di far fronte alla situazione anche in modo alternativo. Proprio per questo motivo, Ciarcia ha preso carta e penna ed ha inviato una lettera a tutti i sindaci dell’Alto Calore. “Da solo l’ente non può fare nulla di concreto. Per evitare problemi alla popolazione, ho consigliato ai sindaci di dotarsi, nelle strutture pubbliche e nelle scuole, di serbatoi per affrontare le piccole emergenze, evitando ogni volta di interrompere le attività. Ormai la rottura di condutture è all’ordine del giorno, quindi è arrivato il tempo di attrezzarsi”.

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