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Esplosioni al Vescovato: nei verbali il racconto dell’indagato

di Andrea Fantucchio

Due litigi prima dell’attentato esplosivo davanti al Vescovato di Avellino. I dettagli che emergono dai verbali con le dichiarazioni spontanee, finite nella convalida dell’arresto, firmata dal gip, Marcello Rotondi, a carico di un 47enne salernitano.

L’indagato, difeso dagli avvocati Nello Pizza e Nicola D’Archi, questa mattina non ha risposto alle domande del giudice. Il magistrato ha confermato l’arresto in carcere, in attesa di trovare una comunità di recupero in cui collocare il 47enne.

Nell’atto firmato dal gip, vengono chiariti alcuni punti della vicenda di venerdì, fino a ora, misteriosi.

A partire da alcune foto. Scattate con il telefonino da un testimone. Nelle immagini si vede un uomo accovacciato davanti all’ingresso del Vescovato. Prima di appiccare il fuoco a un cartone con dentro le bombole di gas. Immagini che, si legge nella convalida dell’arresto, “riprendono l’uomo fermato”.

Nell’atto vengono menzionate anche le immagini riprese dalle telecamere del palazzo vescovile. Riprendono un primo tentativo dell’indagato di innescare l’esplosione con un mozzicone di sigaretta. Prima di dar fuoco, grazie a un accendino, al cartone con dentro le bombolette di gas.

Nella convalida dell’arresto, ci sono poi proprio le dichiarazioni spontanee rilasciate dall’indagato agli agenti della polizia municipale, coordinati da Michele Arvonio, e agli investigatori della Questura, guidati da Michele Salemme. L’uomo ha menzionato due litigi. Uno la sera prima dell’attentato esplosivo. Era in compagnia di una amica in una struttura della Caritas. Quando un operatore si è avvicinato e gli ha detto “vedi di non portarla sulla cattiva strada, altrimenti ti riempio di botte”.

L’indagato ha poi parlato di una seconda lite avuta, con un prete originario di Parma. Avuto nel pomeriggio di venerdì, proprio prima delle esplosioni in piazza.

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