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Eolico selvaggio, l’Irpinia “violentata” documentata da Toni Capuozzo su Rete 4

“Avete presente le pale eoliche, quelle che generano energia pulita? Ebbene anche qui la camorra è riuscita ad infilarsi”.

Si apre così la puntata di Terra, trasmissione televisiva di approfondimento condotta da Toni Capuozzo e andata in onda questa notte sulle frequenze Mediaset di Rete 4.

E’ Mimmo Lombezzi il giornalista che è sbarcato in Alta Irpinia per una due giorni di riprese nei luoghi abitati dalle pale eoliche. Parliamo di un cronista impegnato in mille teatri di guerra e che ha seguito da vicinissimo conflitti dall’enorme livello di rischio – come la prima e la seconda Guerra del Golfo, la guerra dei Balcani, del Kosovo, del Libano e il conflitto israelo palestinese – oltre ad eventi catastrofici come il terremoto di Haiti. Di sicuro una garanzia di grandissima professionalità con la testimonianza di voler approfondire lo spinoso argomento come merita.

Si parte da Vallata, dove le gigantesche strutture di acciaio, alte 90 metri, vengono paragonate ad astronavi atterrate sul territorio.

“Abuso di ufficio, falsità di materiale costruttivo, invasione di terreno, deturpazione di bellezza paesaggistica naturale e costruzione abusiva”, prosegue così il reportage con le parole di Vito Nicola Cicchetti, avvocato del Comitato Voria di Vallata.

24 le pale del parco di Vallata, uno dei maggiori a livello nazionale, Valeriano Monaco ricorda come quel posto – un tempo – era una storica riserva di caccia di Federico II.

“Gli otto aereogeneratori sono stati realizzati su di un lusso civico, ovvero su quei terreni su cui la popolazione vallatese vanta dei diritti, quindi per legge su questi territori non può essere realizzato nulla”, spiega ancora l’avvocato Cicchetti.

Il rischio di esproprio è alto per la popolazione, non solo di Vallata ma anche del Sannio e della Puglia, con il non minimo beneficio portato a queste popolazioni.

L’Alta Irpinia è la zona più ventosa d’Italia e chiunque riesca a piantarci una pala eolica è sicuro dell’incasso. Solo una di queste torri rende all’incirca un milione di euro.

“Eolico selvaggio significa pale a dismisura – continua Rosanna Repole, sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi – senza regole, senza disciplina e senza il coinvolgimento dei comuni”.

Della situazione ne ha approfittato anche la criminalità organizzata con diversi incendi tra Bisaccia e Lacedonia, come commenta il cronista Domenico Bonaventura de La Nostra Voce.

Combattere contro l’eolico selvaggio e come combattere con i mulini a vento, ha citato qualcuno ricordando Miguel de Cervantes, ma a volte si ottiene qualcosa, come il depinnamento di qualche pala. L’eolico è stato stoppato, ad esempio, a Sant’Angelo dei Lombardi dal sindaco Repole. Per Lagambiente il problema non sussiste, ma le estorsioni continuano.

Filmati anche gli insediamenti di Monteverde, Aquilonia e Calitri, con le parole di Michele Solazzo del comitato di Bisaccia e di Angelo Caruso del comitato di Calitri. Non escluse dal servizio anche la provincia di Foggia e il Sannio, in particolare Santa Croce.

Insomma quello che c’era da documentare è stato registrato e trasmesso, ora che il problema è arrivato alla ribalta nazionale si attendono sviluppi per porre fine a questi insediamenti selvatici.

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