Onorevole Rossi, lavoro, lotta all’evasione fiscale e sinistra. Sono queste le parole chiave alla base di MDP. In che modo punterà a raggiungere il 15% da lei posto come obiettivo?
“Lei ha indicato alcuni punti. Il lavoro e le politiche per il lavoro rappresentano certamente il perno a cui far ruotare proposte e azioni di Articolo Uno. Per troppo tempo lo abbiamo umiliato e offeso, perché sono stati ridotti i diritti delle persone. Inoltre penso che bisogna riorientare la spesa pubblica sul sociale e impegnarsi nella redistribuzione della ricchezza. Ma aggiungo che ci sono altri due punti, più generali, a cui dovremo prestare la massima attenzione: la coerenza e la concretezza. Bisogna fare e non limitarsi a declamare, e agire senza cadere in contraddizioni.”
Lei sarà in Irpinia sabato 25 Marzo, un territorio devastato dalla crisi dal punto di vista industriale e con una corsa all’espatrio da parte dei giovani che sembra inarrestabile. Quanto c’entrano le politiche del Governo Renzi e quali idee concrete porterà per contrastare questo fenomeno?
“Ai dati terribili sull’esodo dal Meridione, affianco quello drammatico del crollo degli investimenti. Dal 2007 a oggi il Sud ne ha persi per una percentuale che si aggira attorno al 60%. Penso che per il futuro resterà decisivo l’intervento diretto da parte dello Stato per creare condizioni di crescita e attrazione di capitale. Ma a differenza del passato sarà fondamentale concentrarsi sull’ammodernamento delle infrastrutture materiali e immateriali, per effettuare le bonifiche, riparare i guasti di un industrialismo che non ha considerato gli effetti ambientali e sanitari di interventi troppo invasivi e incuranti del territorio. Gli investimenti in questi campi possono svolgere sicuramente un ruolo di volano e muovono l’intraprendenza dei capitali privati.
C’è poi quella che definisco una grande opera pubblica indispensabile, del valore di decine e decine di miliardi, con il sostegno ai privati che investono per le loro abitazioni. Da queste parti conoscete bene la questione, visto che l’Irpinia è stata devastata da un terribile sisma. Occorre mettere al sicuro gli edifici pubblici: scuole, ospedali, stadi e chiese, per assicurare assistenza e copertura in caso di calamità. Bisogna inoltre rilanciare gli eco-bonus per i privati (sgravi del 65% dell’Irpef e dell’Ires) estendendoli alla manutenzione e all’adeguamento antisismico. Infine. Sono convinto che dobbiamo curare lo sviluppo dell’agricoltura. Su questo abbiamo lavorato tanto Toscana, anche grazie alle opportunità dei fondi europei, e oggi riscontriamo un riavvicinamento dei più giovani al lavoro nelle campagne.”
Come in altri territori anche in provincia di Avellino il tema dell’immigrazione è spesso al centro del dibattito e delle proteste. Sarà di fatto uno dei punti cardine della prossima campagna elettorale, uno dei temi che sposterà valanghe di voti. Come lo affronterà Articolo Uno – MDP?
“Sul fronte del diritto di asilo, il centrosinistra non deve rassegnarsi a inseguire la destra sul suo terreno, assecondando un’irresponsabile criminalizzazione dei poveri e degli stranieri. Lo ha detto con parole chiare Papa Francesco, indicando una grave responsabilità dell’Europa nella passiva accettazione della diffusa indifferenza e ostilità verso tutte le “vite di scarto”. In Toscana, abbiamo scelto il modello dell’accoglienza diffusa e, nonostante le fisiologiche difficoltà, riusciamo a impedire che crescano tensioni e conflitti. Alla retorica sulle “vacanze pagate”, occorre rispondere con proposte concrete.
È il tempo di una svolta nel nostro sistema di governo dell’accoglienza, che fino ad ora non ha favorito il protagonismo degli enti locali e dei cittadini. Basta calare tutto dall’alto attraverso il Ministero dell’Interno e le Prefetture. Basta con l’indulgenza verso quei Comuni che si rifiutano di accogliere e scaricano le responsabilità sugli altri. E poi, mi lasci dire una cosa. Per quanto riguarda l’immigrazione “economica”, non dobbiamo dimenticare una cosa. Secondo le conclusioni dell’ultimo rapporto del Censis senza immigrati saremmo sull’orlo del crac demografico, con 2,6 milioni di giovani under 34 in meno. Nel 2015 – fonte Istat – se escludessimo il contributo degli immigrati, il saldo demografico sarebbe negativo per 230 mila unità. Prima di dare retta a chi soffia sul fuoco delle paure, invito tutti a riflettere su questi dati.”
In tempi di proporzionale, alle prossime elezioni politiche probabilmente sarete costretti a riavvicinarvi a Renzi. Non le sembra il cane che si morde la coda?
“Innanzitutto vediamo con quale legge elettorale arriveremo alle elezioni. Delle modifiche, secondo me, sono necessarie. Il punto politico però resta sempre lo stesso: riaprire una prospettiva di centrosinistra in cui possano riconoscersi in tanti, anche quelli che si sono allontanati o hanno votato altro a causa della deriva leaderistica e “autosufficiente” del Pd, che, tra l’altro, non si è mostrata di grande successo al di là delle narrazioni mediatiche.”
Una Sinistra unita può dettare l’agenda del prossimo Governo? E, soprattutto, potrà mai esistere una Sinistra unita?
“La sinistra unita resta la principale prospettiva su cui lavorare. Dopodiché, guardiamo a quanto avviene in Europa. Non c’è un Paese dove esiste un unico partito di sinistra e dove non ci sono difficoltà di alleanze. Credo che una sinistra che voglia cambiare le cose non può limitarsi a svolgere un ruolo di testimonianza ma deve porsi come sfida quella di governare e incidere sull’azione di governo.”
Cosa pensa dell’ Irpinia e come il movimento intende muoversi sul territorio, partendo dal ruolo dell’Associazione Democratici Socialisti?
“L’Irpinia è una terra molto bella che ha bisogno, come tutto il Mezzogiorno, di crescere economicamente e prendersi cura del suo territorio. Su come ArticoloUno si muoverà, mi auguro che si continui a lavorare come hanno fatto le compagne e i compagni di Serino, a loro rivolgo un sentito grazie.”