Tentato omicidio premeditato a Rotondi: in aula l’esame dei Carabinieri e della persona offesa

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Si è svolto presso il Tribunale di Avellino, in composizione collegiale con il Presidente Roberto Melone e i giudici a latere Gilda Zarrella e Vincenza Cozzino, il processo a carico di Concetta Esposito, 29 anni di Cervinara, difesa dall’avvocato Vittorio Fucci, e Giuseppe Luciano, 35 anni di Bonea, assistito dall’avvocato Teresa Meccariello.

Gli imputati sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio premeditato. Nella notte tra il 2 e il 3 giugno, Esposito e Luciano si sono recati presso la casa di alcune persone a Rotondi, dove avrebbero accoltellato due individui in seguito a una lite scaturita da motivi economici. Uno dei colpiti è stato ferito all’addome, mentre l’altro è stato colpito al petto con colpi quasi letali, rimanendo in gravi condizioni per diversi giorni. I medici sostengono che un colpo un centimetro più in là avrebbe potuto causare la morte della presunta vittima.

Dopo aver cercato di sfuggire alle autorità, gli imputati si sono costituiti ai Carabinieri di Cervinara. In particolare, Concetta Esposito ha consegnato un coltello insanguinato, dichiarando di essere stata lei ad accoltellare le due persone aggredite, mentre Giuseppe Luciano avrebbe negato ogni coinvolgimento nella vicenda. Attualmente, Luciano è detenuto nel carcere di Belizzi Irpino, mentre Esposito è agli arresti domiciliari nella sua abitazione.

Durante l’udienza, sono stati escussi come testimoni i carabinieri della Stazione di Cervinara, tra cui il comandante della stazione Maggiore Carlo Toscano, il maresciallo Raffaele Intorcia e la persona offesa Francesco Leonetti. Gli avvocati Vittorio Fucci e Teresa Meccariello hanno eseguito incisivi controesami per mettere in discussione la credibilità della persona offesa, che ha anche avuto bisogno di una pausa nel corso dello stesso esame.

La prossima udienza è prevista per il 27 marzo, durante la quale saranno esaminati i Carabinieri della Stazione di San Martino Valle Vaudina, l’altra persona offesa e altri testimoni.