“L’Ato Calore Irpino – ha precisato D’Ercole – nonostante una sentenza del Consiglio di Stato abbia ordinato il ripristino della legalità all’interno del CdA, non ha ancora completato la costituzione dell’esecutivo dell’Ente … non riuscendo ad approvare il bilancio annuale perchè privo dell’organo decidente e privo dell’organo di controllo contabile, mai nominato”.
Il momento d’empasse, secondo D’Ercole, si rifletterebbe in maniera negativa sulla cittadinanza. “La mancata funzionalità dell’Ente – continua – ha comportato gravi conseguenze per i cittadini che non hanno potuto beneficiare di alcuna gara per l’affidamento del servizio idrico integrato, consentendo al vecchio gestore di continuare ad esercitare l’attività di erogazione in un improbabile regime di prorogatio”.
Da qui la richiesta ufficiale “… di procedere al commissariamento di un Ente completamente inefficiente ed in preda alla più totale confusione amministrativa e gestionale”.