Emergenza tetracloroetilene, Legambiente rilancia sulla caratterizzazione

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pozzi depurazione solofra
pozzi depurazione solofra

Il circolo solofrano Soli Offerens di Legambiente interviene sull’emergenza tetracloroetilene in vista della riunione odierna per l’approvazione del piano di caratterizzazione. Di seguito la nota completa:

“Premesso – si legge in una nota – che il 2015 è l’anno previsto dalla direttiva europea 2000/60 per il raggiungimento degli obiettivi di buona qualità delle acque, Legambiente è da sempre impegnata nella tutela della risorsa idrica, finché l’accesso all’acqua sia garantito a tutti e il suo utilizzo risponda a criteri di utilità pubblica promuovendo nuove politiche di gestione il cui obiettivo è ridurre i consumi e denunciare situazioni a rischio e illegalità. Proprio il 22 marzo 2015, giornata mondiale dell’acqua, pensando alle pressioni sui corpi idrici, l’associazione ambientalista ha presentato, il dossier ‘Cattive Acque: Storie di falde, fiumi e laghi inquinati ma anche di acque salvate’ per denunciare quei casi d’inquinamento, che mettono tanto in pericolo i nostri fiumi, laghi e falde sotterranee, come per Solofra e Montoro, ma anche le esperienze positive su cui si sta lavorando, a dimostrazione che oggi è possibile mettere in campo una seria politica di risanamento e corretta gestione delle risorse idriche.

In seguito al fenomeno di contaminazione dell’acquifero da tetracloroetilene e tricloroetilene nei territori di Biella e Gaglianico rilevato dal Dipartimento ARPA di Biella nel 2010, attraverso opuscoli informativi, la Provincia di Biella, l’ASL BI, la Regione Piemonte, la Cordar Biella e l’Arpa Piemonte hanno reso noto ai cittadini il lavoro svolto per definire il fenomeno, l’evoluzione e le soluzioni attuate, diffondendo le conoscenze acquisite negli anni. In tal modo il caso piemontese, analogo a quello dei territori di Solofra e Montoro, gode di informazione sulle indagini svolte, sulle azioni intraprese per la messa in sicurezza della risorsa acqua e sulle attività messe in campo dalle aziende presso le quali ha avuto accidentalmente origine la contaminazione. Il Tavolo Tecnico costituito dalla provincia di Biella con delibera n. 30 del 13 febbraio 2012, non tralascia nemmeno gli scenari futuri con cui proseguirà la propria attività di monitoraggio e di ricerca di soluzioni innovative ed idonee a garantire in tempi ragionevoli condizioni ambientali accettabili.

Nel recriminare, soprattutto adesso, l’errore fatto riguardo al declassameto da SIN a SIR dell’intera area del Bacino del Sarno, sottolineiamo l’importanza di iniziare al più presto il piano di caratterizzazione per tutte le matrici ambientali propedeutico a qualsiasi azione di bonifica sul territorio”.

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