Emergenza idrica a Solofra e Montoro, l’Ato Calore Irpino non ci sta e risponde per le rime alla Regione Campania. In una nota il commissario dell’Ente d’ambito irpino, Giovanni Colucci, ha replicato ad una lettera diffida che Palazzo Santa Lucia ha inviato la scorsa settimana all’Ato Calore Irpino in merito alla mancata trasmissione del piano di caratterizzazione relativo alla falda acquifera sottostante i Comuni di Montoro e Solofra.
Colucci, ripercorrendo l’iter amministrativo seguito dai vari Enti coinvolti (Comune di Solofra e Montoro, Ato, Provincia di Avellino) dall’esplosione dell’emergenza idrica ormai più di un anno fa, ha rispedito al mittente le ‘accuse’ di immobilismo e inerzia da parte dell’Ente d’Ambito irpino, inoltrando il piano di caratterizzazione oggetto della contesa (il cui importo previsto è di 370mila euro, ndr).
Di più, la nota di Colucci prosegue: “Resta nel contempo senza alcuna attuazione il piano di MISE (Messa in sicurezza di emergenza, ndr) che la norma impone quale fase preliminare e preventiva, per evitare l’aggravamento della situazione ambientale; né, tantomeno, sono state accolte le ipotesi di realizzazione dell’acquedotto di surrogazione per alimentare con correttezza e con acqua potabile l’area in questione ed integrare nel contempo il sistema Alto Calore della minore portata disponibile per il blocco dell’emungimento dai campo pozzi del montorese”.
Ancora: “Anche la recente ipotesi di un acquedotto emergenziale di integrazione, destinato a servire solo i comuni di Montoro e Solofra non è stata presa in alcuna considerazione. Neppure le richieste dei due comuni per intervenire nelle reti idriche, al fine di migliorare, per quanto possibile, il servizio alla popolazione non risultano presi in considerazione. La crisi idrica, che vivono tuttora i due comuni, ha messo a dura prova i cittadini e ripetuti sono stati gli incontri in prefettura per cercare di ovviare in qualche modo al problema. E’ doveroso segnalare che in queste condizioni è difficile immaginare quanto potrà accadere nei mesi estivi ed autunnali, quando verrà meno per la magra delle sorgenti, l’alimentazione idrica dei due comuni”.
Infine l’appello alla Regione e alla Direzione generale per l’ambiente ed ecosistema: “Si chiede ora la necessaria autorizzazione ed il conseguente relativo indispensabile finanziamento, perché si possa dare corso al piano di caratterizzazione e perché anche le misure di prevenzione e messa in sicurezza di emergenza possano trovare immediata attuazione”.