Emergenza cinghiali, Palazzo Caracciolo chiama la Regione: soddisfazione di Coldiretti

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Un forte segnale istituzionale per il superamento definitivo dell’emergenza cinghiali. La federazione provinciale di Coldiretti Avellino, attraverso il presidente Francesco Maria Acampora e la codirettrice Maria Tortoriello, esprime apprezzamento e un sentito ringraziamento al Consiglio della Provincia di Avellino, al presidente Domenico Biancardi e al delegato all’ambiente Vito Farese, per aver deliberato una richiesta di intervento alla Regione Campania, cogliendo l’allarme lanciato dall’organizzazione agricola in merito ad una situazione ormai insostenibile per tutto il territorio irpino

Gli agricoltori – si legge nella nota della Provincia di Avellino – subiscono ingenti danni alle colture, a causa di una presenza di ungulati, cresciuta a dismisura negli ultimi anni. Ed a farne le spese è tutta la popolazione, considerato anche l’alto numero di incidenti che si verificano quotidianamente sulle nostre strade, in alcuni casi anche con conseguenze gravi per gli automobilisti. Inoltre, sempre più spesso, anche nelle aree urbane si incontrano branchi di cinghiali alla ricerca di cibo, pericolosi per la per la pubblica incolumità, e la sicurezza dei cittadini, anche sotto l’aspetto sanitario. Facendo proprie le richieste avanzate da Coldiretti, cui va il nostro apprezzamento per tutte le iniziative intraprese, ed a cui abbiamo dato e daremo ampio sostegno. Come consiglio provinciale si richiede pertanto alla Regione, che ha competenza in materia, di adottare misure per la salvaguardia delle produzioni agricole, e di mettere in atto una campagna di sterilizzazione dei cinghiali, con esca, al fine di dare risposte urgenti e risolutive a questo fenomeno così invasivo e devastante che va affrontato in maniera definitiva.

Oltre alla propria iniziativa – conclude Coldiretti Avellino – apprezziamo la volontà manifestata dalla Provincia di inviare nei prossimi giorni ai Comuni irpini una proposta di delibera da adottare nei Consigli comunali e rivolta alla Regione, al fine di rafforzare dal territorio la partecipazione politica ad una battaglia ormai inderogabile.