A mali estremi, estremi rimedi. Ad Avellino, per fermare i vandali scatenati, si ergono mura. Letteralmente. Sono emblematiche le contromisure adottate per scoraggiare i vandali che, giorni fa, hanno distrutto le finestre dell’ex Cinema Eliseo e sono entrati nella struttura. L’ennesimo strascico di un destino maledetto per l’edificio, da tempo terra di nessuno, dove la sorveglianza realizzata dal Comune ha fallito. Un fallimento, nella conservazione dell’ex Eliseo, che va di pari passo con l’incapacità di renderlo fruibile. Come detto, questa volta, si è deciso di giocare d’ingegno o, quantomeno, si è ricorso a una grande dose di creatività. Nessuna finestra riparata, nessuna telecamera in più. Dove i vandali hanno abbattuto le vetrate, come potete vedere nella foto, hanno fatto capolino delle mura di cemento.
Basteranno a fermare gli incivili? Non ci resta che attendere la prossima puntata. In ogni caso, come il lettore può intuire se conosce un po’ di storia della città, le mura rappresentano solo l’ennesimo palliativo. L’unico modo per proteggere una struttura è farla vivere e darle un senso. Le tante scatole vuote ad Avellino sono emblematiche del fallimento di questo semplice assunto.
Gli edifici abbandonati, come buchi neri, finiscono per trascinare anche le aree circostanti nella forza di gravità del loro sventurato destino. Una passeggiata a viale Italia, nei pressi dell’ex Moscati o un giro al centro storico, all’ombra della Dogana, renderanno il quadro molto più di mille parole. Le mura “anti-vandali” all’Eliseo sono solo l’ennesima pagina di un triste romanzo.