Renato Spiniello – Elezioni USA, la sfida tra Donald Trump e Joe Biden per le presidenziali negli Stati Uniti è giunta al termine. Domani martedì 3 novembre (o meglio, all’alba di mercoledì 4 novembre per noi europei) si conoscerà il nome del prossimo inquilino della Casa Bianca.
Di seguito una piccola guida alle elezioni negli Usa.
QUANDO SI VOTA? – Martedì 3 novembre per la maggior parte degli americani. Attenzione perché in milioni hanno già espresso una propria preferenza. Negli Usa, infatti, è possibile votare anche prima della data ufficiale grazie all’early vote. Già oltre 25 milioni di cittadini hanno espresso la propria preferenza scegliendo l’opzione del voto anticipato, soprattutto tramite posta. Un netto aumento rispetto al 2016 dovuto soprattutto al timore Covid.
PERCHE’ SI VOTA IN UN GIORNO NON FESTIVO? – Un tempo gli Stati Uniti d’America erano un paese prettamente dedito all’agricoltura, solito a recarsi in massa in Chiesta la domenica e al mercato di mercoledì. La scelta del primo martedì dopo il primo lunedì di novembre come giorno delle elezioni nasce dall’esigenza dei contadini di recarsi alle urne, tornare a casa e prepararsi per il mercato del giorno dopo. Perché proprio novembre? Perché la gente poteva concentrarsi per il voto subito dopo aver svolto il raccolto in autunno e subito prima della stagione invernale.
GLI ORARI PER SEGUIRE LA LUNGA MARATONA ELETTORALE – ore 12:00 del 3 novembre (ora italiana) aprono i primi seggi sulla costa orientale americana. Alle 15:00 al via il voto in California e sulla costa occidentale.
1:00 del mattino di mercoledì 4 novembre chiudono i primi seggi in Indiana, Kentucky, Georgia, South Carolina, Vermont e Virginia.
1:30, è l’ora del North Carolina: chiudono i seggi in North Carolina, West Virginia e in Ohio che mette in palio 18 grandi elettori. Cruciale quest’anno nella corsa alla Casa Bianca, oltre al solito Ohio, il North Carolina con i suoi 15 grandi elettori.
2:00, tocca a Florida e Pennsylvania. Sono due degli Stati chiave nella corsa alla Casa Bianca con in palio complessivamente 49 grandi elettori, di cui 20 per la Pennsylvania e 29 per la Florida. Complessivamente chiudono i seggi in 16 Stati, incluso il District of Columbia della capitale Washington.
3:00, è il momento del Texas. Chiudono i seggi in Texas (38 grandi elettori), Stato roccaforte dei repubblicani che quest’anno i democratici potrebbero sbancare. Si chiude anche in due Stati chiave, il Wisconsin e il Michigan, che nel 2016 Donald Trump strappò a Hilllary Clinton.
4-5, l’ora della verità. Alle 4:00 ora italiana urne chiuse in altri quattro Stati, tra cui lo Utah e alle 5:00 in altri cinque Stati, tra cui la California, roccaforte dem con i suoi 55 grandi elettori. È il momento in cui potrebbe arrivare l’annuncio della vittoria.
7:00, il traguardo in Alaska. È l’ultimo Stato a votare. Gli ultimi seggi, quelli nella regione più occidentale, chiudono quando sulla east coast è già mercoledì 4 novembre. Dopo le Hawaii, le cui urne chiudono quando a New York è mezzanotte.
CHI PUO’ DIVENTARE PRESIDENTE? – Chiunque abbia queste caratteristiche: occorre avere 35 anni, aver vissuto negli USA almeno 14 anni ed essere nato sul territorio americano.
CLIMA E SONDAGGI ELETTORALI – Dopo le scintille del 2016 e l’essere finito in stato di accusa per il caso Ucraina, Trump sarà ancora una volta “uno contro tutti” con i sondaggi che da tempo indicano il tycoon in svantaggio rispetto a Biden. Soprattutto negli Stati chiave come Florida, Pennsylvania e Ohio, i Repubblicani sarebbero in svantaggio in quelle che in passato erano loro storiche roccaforti, con l’emergenza Coronavirus che negli ultimi mesi avrebbe fatto crollare la popolarità di Donald Trump in diverse zone del Paese. Gli Usa sono infatti il Paese al mondo più colpito dal virus, con 9,2 milioni di casi accertati e oltre 230.000 morti con la città di New York che è tristemente la più colpita.
QUANDO SI CONOSCERANNO I RISULTATI? – Se vi trovate nella costa est degli Usa, probabilmente conoscerete i risultati delle elezioni intorno alla mezzanotte di martedì, ora locale. In Europa e in Italia, dunque, solo all’alba di mercoledì, anche se, considerato l’elevato numero di voti per corrispondenza, si rischia di rallentare il conteggio delle schede e non si esclude la possibilità che un chiaro vincitore venga annunciato dopo giorni.