“Nell’era del grande fratello, il grande “padre Antonio” della politica solofrana è nuovamente riuscito a scrivere un copione ricco di colpi di scena ma con un finale già visto e scontato. Dopo aver seminato i “suoi adepti” in diverse liste simulando scontri e contrasti, “padre Totonno” si sta già impegnando per la grande rimpatriata che, all’indomani delle elezioni e secondo i suoi disegni, dovrebbe riunire nuovamente i suoi “figli politici” intorno allo stesso tavolo. E’ questo il finale di un film concordato nella stanza dalle tende rosse, da non consigliare assolutamente ai minori, che farò di tutto per non far proiettare nella case dei solofrani”. Così il candidato alla poltrona di sindaco nella città della concia Eugenio Lettieri. “L’unico schieramento libero e indipendente di questa competizione, del resto, è quello da me rappresentato – prosegue. “A differenza di chi si presenta come nuovo incarnando il vecchio, Alleanza per Solofra non ha né padroni, né padri, né padrini né partiti politici a cui dover dar conto. Non è certo così per gli altri: Vignola è condiviso tra Pd e Udc, vecchi amori di padre Totonno; il figlio preferito Moretti, spinto dall’Api di Rutelli, si è ritrovato nel Pdl ma sta già alzando gli occhi “ai Monti”; l’altro figlio premuroso della sua salute, il dottor De Vita, dopo aver curato la gastrite nervosa radiografata pure nelle segrete stanze di palazzo Orsini è stato fatto transitare da Iannaccone, poco influente, all’ambizioso e camaleontico Nappi, rappresentante irpino del presidente Caldoro. Questa la trama scritta nel film per i primi tre figli mentre per gli altri due, Clemente, che ha sempre qualche Grillino per la testa, e De Piano, perso nel Sole di Sel, padre Totonno non si preoccupa più di tanto ritenendoli forse illegittimi e non degni di sedere alla tavola che vorrebbe riapparecchiare a palazzo Orsini. Insomma, gira e rigira sul set di Solofra il film della politica è sempre lo stesso e, malgrado le smentite, resta vietato ai minori ed a new entry che non condividono questo modo di fare e di amministrare. Su quelli che padre Totonno e i suoi figli “considerano gli ultimi e gli scomodi di questa città”, invece, si basa la mia lista, l’unica in grado di evitare che nella nostra Solofra venga girato l’ennesimo film, che non sarà assolutamente a luci rosse, ma ci farebbe sicuramente precipitare nel profondo rosso di una crisi irreversibile”.
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