Emmanuel Macron ha vinto le elezioni presidenziali in Francia. È stato riconfermato all’Eliseo nel ballottaggio in cui, esattamente come avvenuto alla scorsa tornata elettorale, ha affrontato Marine Le Pen. Anche nel 2017, infatti, al secondo turno si erano trovati faccia a faccia la leader del Rassemblement National e quello di En Marche, il nuovo partito fondato da Macron appena l’anno prima. Il presidente uscente era dato come il favorito nei sondaggi, ma l’estrema destra ha ottenuto un risultato decisamente migliore rispetto a cinque anni fa: “Con oltre il 43% dei voti, il risultato di questa sera è di per è stesso una eclatante vittoria”, ha commentato Le Pen riconoscendo la sconfitta.
Inizia quindi il secondo mandato per Macron. Che quest’anno ha condotto una campagna elettorale piuttosto sobria rispetto a cinque anni fa, visto anche l’incarico ricoperto e lo difficile scenario internazionale in cui ci troviamo. Ora, con la riconferma all’Eliseo, Macron potrà certamente rafforzare la sua azione sia in Europa che nel contesto globale.
Classe 1977, quando è stato eletto per la prima volta Macron è diventato il più giovane presidente nella storia repubblicana francese. Dopo una carriera iniziata in banca si è avvicina alla politica come consigliere tecnico, voluto dall’ex capo di Stato socialista François Hollande, che nel 2014 lo nomina ministro dell’Economia. Due anni più tardi fonda il suo partito La République En Marche, che descrive come né di destra né di sinistra, e si candida per l’Eliseo. Diventa presidente dopo una brevissima storia in politica, ma forse viene apprezzato anche per questo: rifiuta le tradizionali polarizzazioni politiche e lancia una serie di riforme. Nel suo mandato ha dovuto affrontare diversi momenti difficili, dalle spaccature sociali e le proteste dei gilet gialli alla pandemia di Covid e la guerra in Ucraina.