Presentato in commissione Affari costituzionali dal relatore del provvedimento, l’azzurro Peppino Calderisi la riforma della legge elettorale per le elezioni europee. Liste bloccate, con parità di genere, sbarramento al 5% e dieci circoscrizioni. E’ sulla falsariga della legge per le elezioni nazionali il provvedimento. Quindi saranno i partiti ad indicare i nomi di chi dovrà sedere al Parlamento Europeo. All’elettore resterà soltanto sostenere il partito con il voto in testa. «Lo sbarramento serve a evitare la frammentazione e dunque a favorire l’influenza degli italiani eletti nei gruppi europei e l’abolizione della preferenza ha come obiettivo quello di qualificare la classe dirigente italiana in Europa». Lo ha detto il vice presidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino che ha inoltre letto lo stralcio di un discorso dell’ex ministro degli Esteri, Massimo D’Alema nel quale si biasimava l’attuale meccanismo con il voto di preferenza che «oltre a rendere costosissime le campagne elettorali, limita oggettivamente la possibilità di selezionare una classe dirigente più giovane e consona alle competenze e alla complessiva dell’arena comunitaria». «La proposta della Farnesina ai tempi di D’Alema – ha osservato Bocchino – prevedeva la riconsiderazione del voto di preferenza e la necessità di diminuzione di costi visto che l’Italia è l’unico tra i grandi e medi Paesi ad utilizzare il voto di preferenza». La Campania dovrebbe rientrare nella circoscrizione con Lazio, Abruzzo e Molise. Il termine per gli emendamenti è fissato a martedì 14 ottobre e il testo è calendarizzato per l’Aula di Montecitorio per il 27 ottobre. L’Udc promette battaglia sulla questione della riforma della legge elettorale per le Europee. E prepara un sit-in pro-preferenze il 17 ottobre di fronte a Montecitorio. A tal proposito Lorenzo Cesa, interpellato in Transatlantico dice «Siamo molto indignati del blitz che è stato fatto in Commissione: noi non c’eravamo nemmeno, perché era in corso una direzione. Faremo di questo tema una grande battaglia nel Paese, non tanto per quanto riguarda lo sbarramento ma soprattutto per il mantenimento delle preferenze».
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