SERINO- “Nella nostra idea di Banca non c’e’ solo il profitto ma anche il territorio, perche’ la Bcc di Serino ha rappresentato in primis quello, un’identita’ territoriale e noi vogliamo che questa fusione a freddo con Capaccio e Paestum diventi invece un modo per mettere sempre piu’ gli azionisti al centro”. Quella di Pasquale Sabia, candidato alternativo alla lista che vede in campo l’attuale presidente del Cda della Banca, Rosario Pingaro, e’ una visione un po’ ideologica del ruolo e del modo di vedere il futuro della Bcc di Serino unita a quella di Capaccio-Paestum. Ci sono i guadagni, ovviamente trattandosi di una Banca, ma ci sono anche le comunita’ che vanno oltre le perdite e i semplici numeri. Ed intorno a questa idea l’imprenditore ed azionista della Bcc di Serino ha raccolto altri nove azionisti, quattordici se si contano sia i candidati che corrono per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione che per il Collegio Sindacale della Banca di Credito Cooperativo di Capaccio- Paestum e Serino. Il quattro maggio prossimo, i circa 3800 azionisti della Banca saranno chiamati a votare per il rinnovo del Cda e Sabia e’ candidato alla presidenza. Nella sua lista ci sono Cosimo Capo, Damiano D’Angelo, Maria Assunta Di Marco, Sabrina Farro, Elena Ferraro, Massimiliano Ingino, Gianfranco Lambiase e Gerardo Sica. La squadra di Sabia si chiama “Insieme per una Bcc forte, coesa e solidale”. Oltre alla lista per il Cda c’e’ anche una lista per il Collegio Sindacale. Quella che vede candidato Fortunato Desiderio alla carica di presidente e Giuseppe Maffeo e Brunella Melchionna a quella di sindaco effettivo, mentre Gerardina Guerra e Pierluigi De Rosa a quella di sindaco supplente. Pasquale Sabia si e’ messo in gioco, come ci spiega, “per offrire una alternativa, perche’ c’e’ entusiasmo intorno ad una voce che non sia unica, ad un’ altra idea di banca. Vogliamo e auspichiamo che il nostro impegno trovi riscontro tra chi crede ancora che la Bcc sia un valore aggiunto per il territorio, noi crediamo e auspichiamo in una partecipazione concreta e diciamo agli azionisti che non devono dare una delega in bianco, non deve essere un’ assemblea e una platea elettorale di deleghe, serve una partecipazione diretta. Siamo in campo per poter rimettere gli azionisti ed il territorio al primo posto”. Vogliamo far recuperare il senso di azionista di riferimento e il territorio. La Bcc ha bisogno di meno autoreferenzialita’ e anche una prospettiva diversa sulla divisione degli utili. Partendo dal recupero di una dimensione empatica e dare un servizio di consulenza ai clienti”. Ci sono delle proposte concrete a sostegno della candidatura di Sabia, in controtendenza ovviamente con la gestione attuale della Banca: “Nella Bcc che noi immaginiamo le nuove assunzioni si faranno per selezioni e concorso. Non si faranno più fusioni con altre banche”. E c’e’ anche un altro aspetto che sta a cuore alla squadra di Sabia, quello che mette in risalto Massimiliano Ingino: “La Bcc deve tornare ad essere avvertita come la banca dei serinesi. E’ una questione di identita’. Tutte le banche stanno chiedendo le filiali che diciamo non guadagnano. Non lo faremo noi. Possiamo perdere li e guadagnare da una altro lato, perché è l’ unico presidio del territorio che dunque per tale motivo va tutelato”.
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