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Gli Ecomusei in Campania tra arte, cultura, ecosostenibilità e impegno comunitario

Ecomusei

Sono quattro le realtà in Campania ad aver ricevuto il riconoscimento di Ecomusei da parte della Regione, in virtù del lavoro ultra decennale sulla conoscenza, la tutela e la promozione di beni materiali e immateriali del proprio territorio. Parliamo di MOSS – Ecomuseo diffuso di Scampia, Transluoghi – Ecomuseo del Bussento Contemporaneo, Ecomuseo dei Picentini – Le Terre della Felicità ed ECuRu – Ecomuseo delle Cucine Rurali dell’Alta Irpinia.

Ieri mattina, mercoledì 16 aprile, presso il Centro Chikù a Napoli, sede proprio del MOSS e dell’associazione “Chi rom e…chi no”, i quattro Ecomusei si sono raccontati alla cittadinanza e alle istituzioni per condividere l’idea alla base del loro patrimonio: promuovere arte pubblica e sperimentazioni, itinerari paesaggistici e culturali, tradizioni e gestualità, narrazioni e sostenibilità ambientale ed economica, formazione e lavoro in zone complesse e considerate periferiche, ma ricche di storie, umanità e biodiversità. L’obiettivo, ora, è renderli anche luoghi esperienziali e formativi ad alta fruizione pubblica, attrattori culturali sia per gli abitanti che per visitatori di passaggio, in grado di essere in relazione con il territorio e in connessione con i cambiamenti globali.

Presenti all’evento, i responsabili dei quattro Ecomusei campani (Barbara Pierro per MOSS, Daniele De Stefano per Transluoghi, Maria Laura Nappi per Ecomuseo dei Picentini, Domenico Lapenna per ECuRu), Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio Regionale e prima firmataria della proposta di legge per gli Ecomusei, Felice Casucci, Assessore alla Semplificazione amministrativa e al Turismo, e Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura.

«Ho voluto fortemente questa legge e la bellissima iniziativa di oggi, che ha coinvolto i primi quattro Ecomusei riconosciuti dalla Regione Campania, rappresentativi di province e realtà diverse, sia urbane che rurali, mi ha confermato che siamo sulla strada giusta per creare nella nostra terra un’offerta turistica più diffusa e sostenibile. – ha dichiarato Ciarambino – Non solo. Gli Ecomusei rappresentano un modello innovativo di gestione del patrimonio culturale che coinvolge attivamente le comunità, contribuiscono a rafforzare l’identità locale e il legame col territorio di appartenenza e con la propria storia, innescando un meccanismo virtuoso di partecipazione in cui i cittadini diventano custodi e promotori della loro terra».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I quattro Ecomusei riconosciuti dalla Regione Campania

Transluoghi – Ecomuseo del Bussento Contemporaneo (SA)
Nel cuore del Cilento, a Morigerati, nasce Transluoghi, un sistema integrato di fruizione turistica del territorio che valorizza e mette in connessione le risorse paesaggistiche e ambientali dell’area con l’enorme patrimonio immateriale legato alle storie di vita dei suoi abitanti, attraverso una ricchissima programmazione culturale di natura esperienziale. Gli itinerari culturali e ambientali si articolano in sette percorsi tematici, percorribili a piedi o in bicicletta, per esplorare l’intero patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del territorio, caratterizzato da uno dei fenomeni carsici più interessanti d’Europa. L’Oasi WWF, il Mulino ad acqua, l’Eremo di San Michele, il Museo Etnografico, il Palazzo Baronale, la Ferriera: solo alcuni dei luoghi straordinari inseriti all’interno degli itinerari paesaggistici e culturali dell’Ecomuseo. Inoltre, è attiva una programmazione culturale di oltre venti residenze artistiche e di ricerca, come strumento di sviluppo e co-creazione dell’Ecomuseo, oltre che di attivazione e incontro tra comunità locale e comunità temporanee.

Ecomuseo dei Picentini – Le Terre della Felicità (SA)
L’Ecomuseo dei Picentini – Le Terre della Felicità nasce per la valorizzazione e la promozione del patrimonio materiale e immateriale dell’area picentina, un ambito territoriale di 371 Kmq, con una popolazione di 100.000 abitanti, raccordando tutte le componenti culturali, storiche, artistiche, archeologiche, ambientali, gastronomiche, paesaggistiche del territorio picentino, al fine di rafforzare l’identità dei luoghi e creare un sistema di attrattività turistica che possa produrre significative ricadute anche sull’economia locale. È costituito dai Comuni di Pontecagnano Faiano, Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, S. Cipriano Picentino, Olevano sul Tusciano, Acerno, S. Mango Piemonte, Castiglione del Genovesi. Nel territorio picentino, sono tre le presenze significative: evidenze ambientali, patrimonio culturale, usi, costumi e tradizioni locali. L’Ecomuseo dei Picentini si propone di mettere in relazione il patrimonio materiale e immateriale attraverso la creazione di itinerari tematici e locali, strumenti di progettazione dal basso, mappe di comunità e tavoli di lavoro e concertazione attraverso i quali associazioni ed enti pubblici lavorano in sinergia.

MOSS – Ecomuseo diffuso di Scampia (NA)
È il primo Ecomuseo della città di Napoli. Numerosi itinerari accompagnano i visitatori alla scoperta del quartiere, delle sue storie, delle persone e del patrimonio culturale dell’intera collettività. Lungo i percorsi, si possono trovare installazioni artistiche temporanee e permanenti di arte pubblica: le autrici e gli autori delle opere collettive sono abitanti del quartiere – in particolare bambine, bambini, giovani, famiglie e testimoni privilegiati – che partecipano a un costante processo di creazione e condivisione dal basso. Con il
MOSS si possono fare le passeggiate sociali a Scampia, con la proposta di un percorso costruito su misura a seconda degli ospiti che partecipano, che promuova al meglio la ricchezza del patrimonio umano e culturale del territorio come specchio di una città in movimento, coinvolgendo i rappresentanti delle diverse realtà significative in un cammino di auto-narrazione, che accompagni i visitatori in un percorso guidato e che consenta di far conoscere le tante esperienze in atto di resistenza, sviluppo e valorizzazione del territorio.
La proposta di workshop, rivolta a persone di ogni fascia di età, arricchisce costantemente il MOSS che è in continua evoluzione.

ECuRu – Ecomuseo delle Cucine Rurali dell’Alta Irpinia (AV)
In Alta Irpina nasce e si sviluppa ECuRu. Grazie all’Ecomuseo, la comunità di Oscata cerca di far rivivere le ritualità, le tradizioni e gli usi tipici delle Cucine Rurali del passato, attraverso l’utilizzo di manufatti, architetture rurali e strumenti che raccontano antichi metodi e gestualità, con uno spirito innovativo e coinvolgente. Nell’Ecomuseo è ancora possibile scoprire le capacità di una laboriosa comunità di contadini, allevatori e mestieranti che fino agli anni ’50 riusciva ad avere accesso ad acqua, energia, riscaldamento, refrigerazione, essiccazione, conservazione dei cibi e loro produzione, utilizzando le risorse naturali in un modo completamente diverso da quello attuale. Nel borgo rurale, infatti, è possibile rivedere e rivivere il ciclo di produzione dei cereali, dei formaggi, dei salumi e degli ortaggi.

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