La giuria di qualita’ del premio “ Il Paternese dell’anno”, presieduta quest’anno dal dottor Vittorio Grappone, ha premiato il vignaiolo Luigi Tecce, nato a Paternopoli nel 1971, dove risiede stabilmente, e dove gestisce la sua azienda agricola . Tecce e’ un vignaiolo di fama internazionale.
Il suo Taurasi, dal nome evocativo Polifemo, e’ stato indicato da tutti gli esperti del settore quale il miglior rosso d’Italia che equivale a dire del mondo. Polifemo e’ un grandissimo vino per complessita’, equilibrio, note speziate, potenza, profondita’ e naturalita’.Un vino che ha molto del carattere del suo produttore. Infatti , Luigi e’ una persona schietta, quasi severa, pronto all’ascolto e nonostante la sua fama nel mondo disposto ancora ad imparare da tutti , ma poi determinato a seguire la sua strada ed ancor piu’ a suggerirla , senza arroganza o sicumera , ai tanti famosi colleghi irpini che avrebbero molto da imparare. Il vino di Luigi tTecce non e’ il vino dell’enologo ma il vino di un’affascinante figura di contadino critico con la profondita’ consapevole di un veterano precursore e con la passione di un vignaiolo come pochi.
Uno scrigno di saggezza e tenacia , rara e preziosa . Un paternese che produce un vino che si fa narrazione , in un vortice di rigoroso equilibrio fra potenza ed armonia . Un sorso di stupore ed appagamento. Come ama dire lo stesso Luigi Tecce , il vino e’ la musica della terra e lo spartito comincia nella vigna. Dunque oggi noi premiamo un musicista ed un poeta perche’ il vino e’ anche la poesia della terra. Una terra , l’Irpinia, dolce e selvaggia, romantica ed a volte crudele, bellissima e fragile , un piccolo giardino di Dio. Senza retorica la terra dell’amore. E Luigi Tecce questa terra sa amarla e lavorarla. Un uomo e un vignaiolo icona ed un emblema di dedizione , passione, lavoro e tenacia, da indicare alle giovani generazioni .Un riconoscimento a Luigi Tecce ma contemporaneamente all’amore per la terra , al piacere della vita, al desiderio umano di immortalita’. Perche’ siamo tutti mortali fino all’ attimo del primo bacio e al momento del secondo bicchiere di vino.