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E’ il giorno del Palio della Botte, Avellino si trasforma in una cartolina medievale

E’ il giorno del Palio della Botte, una tradizione che trasforma il cuore della città di Avellino in una prestigiosa cartolina medievale.

La XXV edizione del ventunennePalio della Botte” di Avellino si conclude stasera, a partire dalle ore 19, con la gara che vedrà le sette contrade della città sfidarsi in una emozionante competizione nel centro storico del capoluogo.

Riportato in auge nel 1997 da don Emilio Carbone, parroco della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, il Palio affonda le sue radici storiche nella seconda metà del Cinquecento. Si narra che proprio in questo periodo venne disputata la prima gara della botte per salutare l’avvento della famiglia Caracciolo in città e il contemporaneo ritrovamento in contrada Tuoppolo di un affresco raffigurante la Madonna di Costantinopoli.

Già la prima giornata ha visto una grande partecipazione con l’evento dedicato ai Giochi Antichi: il tiro con l’arco, la corsa coi sacchi, la catapulta e tanti altri giochi hanno entusiasmato bambini di tutte le età. Mentre nella giornata di sabato è stata la volta del “Palio dei Bambini”, giunto alla XV edizione nel suo 15° anno. Ha aperto la serata l’esibizione de “I Piccoli Sbandieratori” del Palio, oltre sessanta bambini della città hanno offerto un emozionante spettacolo di acrobazie di bandiere, coreografie per il corteo, colori di abitini tradizionali completamente rinnovati ed impreziositi da tessuti damascati e ricami dorati.

Il “Palio della Botte” è  anche il “Palio della Solidarietà”. Protagonisti sono tutti i partner del Villaggio Solidale che prende il nome di “Monte di Pietà”.  Rivive così l’antica solidarietà rappresentata dalla presenza del Monte di Pietà che nel Cinquecento sorse ad Avellino in C.so Umberto I proprio nei locali adiacenti alla Chiesa di Costantinopoli ad opera dell’Arciconfraternita di “S. Maria Ricoronata di Costantinopoli”.

L’antico Monte di Pietà serviva per aiutare i poveri del tempo con “il prestar denari gratis sopra pigni”; ma lo spirito di quell’antica solidarietà si rinnova ancor oggi, non solo perché il premio della gara del Palio conserva quelle stesse finalità ma proprio per la partecipazione di operatori del Terzo Settore che con la loro presenza testimoniano l’appassionato e silenzioso impegno quotidiano a favore “dei più poveri tra i poveri” e che coi loro stand e laboratori rivelano il significato più profondo della manifestazione.

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