E’ estorsione chiedere indietro i regali, dopo essersi lasciati

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È tentata estorsione chiedere indietro «con condotte violente e intimidatorie» al proprio ex, i regali fatti durante la relazione, dopo la rottura del rapporto sentimentale. Lo stabilisce la Cassazione confermando una condanna per un ragazzo della provincia di Salerno che aveva minacciato la sua ex e i genitori di lei, per riavere gli oggetti regalati durante la relazione. L’ex fidanzato, non rassegnato alla fine del suo amore, aveva perseguitato per mesi la sua ex, seguendola, costringendola a salire in macchina con un’arma e intimidendola. Aveva, poi, minacciato la donna e i suoi genitori, per ottenere la restituzione dei regali fatti in passato alla fidanzata o almeno di «una somma equivalente» ai soldi spesi. E infine, un giorno, aveva sparato dei colpi di pistola contro la ragazza e gli ex suoceri, ferendoli, in un raptus di gelosia. Condannato a otto anni di carcere dal Tribunale e dalla Corte d’Appello di Salerno per una serie di reati, dal tentato omicidio e alla minaccia e violenza privata, il fidanzato salernitano si è ritrovato anche una condanna per tentata estorsione per la storia dei regali. Sentenza confermata dalla Prima Sezione Penale della Cassazione. «Integra gli estremi del delitto di estorsione, e tentata estorsione – è scritto nella sentenza n. 30463 – il comportamento di un fidanzato che, dopo la rottura della relazione sentimentale con la propria ragazza, faccia ricorso a condotte violente e intimidatorie per far valere nei confronti della stessa e dei suoi familiari la richiesta (non assistita da alcuna forma di tutela giuridica nel nostro ordinamento) di restituzione di oggetti o somme di denaro elargiti per mero spirito di liberalità come manifestazione del proprio affetto».

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