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“E… dopo cadde la neve”: un film ‘ambizioso’

Avellino – “E… dopo cadde la neve”: un film di speranza e di rivincita di un popolo determinato, quello dell’Irpinia.
Un film che ha l’ambizione di raccontare, tra il drammatico ed il poetico la storia di una terra abbrutita ma che ha saputo riconquistare passo dopo passo la sua dignità. E’ la terra d’Irpinia ‘violentata’ dalla furia del terremoto del 23 novembre 1980. Quel sisma che causò migliaia di vittime. Storie di vita quotidiana ambientata in aperta campagna, fatta di lavoro nei campi, di tensioni per un amore non condiviso. Storie di emigrazione. E’ la trama che, appare voler aderire quanto più possibile alla verità: ci riesce in parte. Sant’Angelo dei Lombardi con il suo sindaco, la giovane Rosanna (è Rosanna Repole) che nella tragicità del sisma fu nominata sotto una tenda, primo cittadino del paese altirpino. Un paese insieme a Lioni, Conza della Campania, Bisaccia, Ariano Irpino, Calabritto, Castel Baronia, Castelfranci. Caposele, Montella, Montefusco, Teora, etc. martoriati. E’ qui che il film, interrompe con la routine: scene di panico: “Tutto crolla: le case , il bar, l’ufficio del sindaco, la chiesa, le strade che si aprono”. Paesi che “diventano container. La vita in quei prefabbricati è dura”. Comincia il “peregrinaggio” di persone che si trovano senza una abitazione e privi di un lavoro. “Ma Maria e Rocco, appoggiati dal sindaco Rosanna, decidono di risollevare la loro terra convinti che persone come il Barone li aiuteranno”. Una forza che anima il film. E’ la forza della rivincita e della riconquista. Quella forza che da sempre, secondo la regista Baglivo, anima il popolo irpino. E’ l’orgoglio e la dignità ad averla colpita.
Il film è senza dubbio coraggioso per la storia romantica e quotidiana che si inserisce all’interno della grande tragedia del terremoto. E’ prematuro qualsiasi giudizio anche perché a 25 anni, è ancora presente nell’immagine collettiva la desolazione lasciata da madre natura. Occorrerà anche conoscere costi e finanziamenti della intera opera per un giudizio organico sull’idea Baglivo. Per ora, il film sembra figlio del centrosinistra, nel senso che la creatura originale è stata spesso mediata per evitare opinioni o critiche alla gestione intera del post terremoto. IL CAST:
Un cast supportato da comparse e piccoli ruoli scelti proprio nel territorio in questione. Tra i protagonisti, invece, Santo Bellina (“Borsellino”), Giovanni Giacobelli (“Il Testimone dello sposo”, “Brancaccio”), Anna Ammirati (“Monella”); Larissa Volpentesta (“Vipera”, “Brancaccio”), Gianni Testa (“Rainbow”, “Holliwood”), Alba Cuomo (“Un posto al sole”), Sara Franchetti (protagonista in diversi film con Alberto Sordi), James Cooper (giovane promessa americana) e Marco Bassile (“La fattoria”, “Cuori Rubati”), ancora Jonathan Zonin, il talento di Amici, Marco, Paolo D’Alessio (nipote di Gigi D’Alessio), Guido Roncalli e nel ruolo del Barone Francesco Gabriele. La colonna sonora vanta la composizione del maestro Maurizio Fabrizio. La fotografia è curata da Elio Bisignani.
La prima del film in Irpinia al teatro Gesualdo il 23 novembre. (di Teresa Lombardo)

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