Avellino – “La Margherita è stata l’unico partito che ha dato il senso politico a queste elezioni amministrative, qualificando le alleanze nel contesto di centrosinistra, dove possibile anche a costo di dolorose rotture come a Guardia Lombardi ed a Serino”. E’ così che il coordinamento provinciale della Margherita rispedisce al mittente le accuse mosse da Michele D’Ambrosio e company. “Altri hanno scelto di piazzare dove che fosse, qualche candidato, come accaduto a Lioni e a San Martino Valle Caudina. In alcuni comuni (Fontanarosa, Paternopoli, Montefalcione, Manocalzati, Scampitella) i Ds hanno deliberatamente impedito la possibilità di intese, al punto da espellere dal partito (Paternopoli) gli iscritti entrati col nemico. Perciò si guardi altrove o a casa propria quando si parla di alleanze variabili, perché il massimo della nostra spregiudicatezza è stato andare al voto da soli. A Fontanarosa abbiamo gestito le conseguenze dell’unico imbroglio che c’è stato: quello dello scioglimento del Consiglio ad opera dei Ds. Agli elettori che non sono né truffatori né truffati, abbiamo dato la possibilità di giudicare col voto diretto il sindaco defenestrato e una lista fatta alla luce del sole con l’esito noto ed evidentemente mal digerito. Nelle realtà dove si è realizzata l’intesa con i Ds come a Lioni ed a Serino per tutte sì è avuta la fortuna di trovare una classe dirigente locale dotata di autonomia e capacità di giudizio. Del resto, basta guardare il differente comportamento avuto nei rispettivi paesi da parte degli esponenti regionali dei Ds per capire cosa e perché è accaduto. In ogni Ente, Provincia compresa, chiediamo perciò di sapere chiaramente qual è la posizione dei Ds: quella di Lioni, Calitri e Serino, oppure quella di Fontanarosa e Paternopoli. Perché ciò che davvero non si comprende più non è perché siamo in crisi ma perché stiamo insieme. Ma se pure tutto ciò non fosse vero, noi rivendichiamo nei confronti di chi vuole essere nostro alleato, il diritto di meravigliarci ed esultare per ciò che ci pare, senza che il solito qualcuno avverta l’inutile irrefrenabile impulso di dire il solito nulla. La responsabilità di quanto sta accadendo non è certo nostra e se si hanno disegni diversi si eviti almeno la logora tattica del cerino acceso. Però poi nessuno si sorprenda se si dovesse accorgere di essere in Irpinia e non in Emilia”.